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Risposta a: ilducapazzo
Sulla base dei criteri e dei dati dell’Unione europea, la Grecia è un paese in condizioni di povertà grave. Nel 2011,il 31,4% della popolazione, ovvero 3,4 milioni di persone, ha vissuto con un reddito annuo inferiore al 60% del reddito mediano nazionale disponibile. Allo stesso tempo, il 27,3% della popolazione, ovvero 1,3 milioni di persone, erano a rischio povertà. Non ci sono ancora dati per il 2012, ma le cose sono certamente peggiorate.
Secondo ulteriori indicatori europei, una grande fetta delle famiglie greche vive in condizioni di “privazioni materiali”. In realtà, poco più dell’11% vive in condizioni di “estreme privazioni materiali”, il che significa non avere abbastanza riscaldamento, elettricità, e non avere accesso a macchine o telefoni. Significa anche condurre una dieta povera, con assenza di consumo di carne o pesce nell’arco della settimana, così come una totale o parziale incapacità di sostenere spese dovute a emergenze o pagamenti di affitti e bollette.
La disoccupazione è arrivata al 26,8% nell'ottobre 2012 ma il dato non tiene conto della disoccupazione generata dal fallimento di migliaia di piccole imprese. I lavoratori poveri dovrebbero essere sommati ai disoccupati, per esempio lavoratori con paghe talmente basse da non riuscire a soddisfare i bisogni primari. Stabilendosi al 13% della forza lavoro, rappresentano la percentuale più alta di lavoratori poveri nell’eurozona. Ed anche il numero dei senzatetto è cresciuto a livelli senza precedenti in Europa e questa situazione sarebbe stata impensabile solo 3 anni fa, visto che questo genere di servizi era di solito rivolto agli immigrati, non ai greci.
Questi sono i risultati indiscutibili della politica di austerity imposta dalla Troika e che il governo di Samaras ha posto in atto senza porre alcuna obbiezione ed anzi andando a vessare i cittadini greci fuori da ogni logica. L’11 febbraio il governo ha deciso che tutti gli studenti e ogni disoccupato, debbano presentare una dichiarazione dei redditi e qualora non esibiscano ricevute pari ad almeno 3000 euro di spese sostenute, saranno accusati e di conseguenza sanzionati come evasori fiscali. La sanità pubblica non esiste praticamente più e le code per accedere alle cure e alle prestazioni delle Ong sono oceaniche.
Queste sono le conseguenze delle politiche che, secondo gente come Monti, avrebbero dovuto portare al salvataggio della Grecia ma nella realtà la stanno distruggendo. Rinfrescatevi la memoria con le parole del grande Monti
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Risposta a: ilducapazzo
Giannino è stato smascherato da Zingales (che ha rassegnato le dimissioni dal movimento "Fare per fermare il declino") in quanto l'economista è docente all'Università di Chicago in cui Oscar ha detto di aver preso il master. Giannino ha spiegato di aver frequentato a Chicago negli anni '90 delle lezioni di inglese tecnico-economico con un insegnante privato "Mi sono state attribuite online lauree e master a Chicago e il mio gravissimo errore è stato non essermene accorto".
Il fondatore di "Fare per fermare il declino" a Enrico Mentana nel corso del tg di La7 ha detto "Ho fato giusto qualche esame a legge. Quello che so l'ho imparato per i fatti miei. D'altra parte, sono da decenni giornalista, non ho mai usato presunti titoli accademici, che non ho, per carriere che non mi competono". Da qui si evince dunque che le due lauree riportate nella suo cv online sono del tutto inesistenti. Ecco l'intervista che ha rilasciato a Mentana
Come riportato dal sito lettera43.it, e riportato anche da Libero Quotidiano, la biografia del fondatore di "Fare per fermare il declino" sul sito dell’Istituto Bruno Leoni, fino a poco tempo fa riportava i suoi titoli in grande stile: "È laureato in Giurisprudenza ed Economia e ha conseguito il diploma in Corporate Finance e Public Finance presso la University of Chicago Booth School of Business". Dopo la denuncia di Luigi Zingales sul master a Chicago, invece, è stato cancellato tutto il paragrafo in un solo colpo. Insomma si tratta di una bomba mediatica che potrebbe portare alle sue dimissioni se non prima del voto, immediatamente dopo.
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Risposta a: poetamalefico
Nel video (che vedete qui sotto) si vede anche una donna che grida "Fai schifo! Ti uccido! Fammelo uccidere! Per una scopata di merda tutti contro Berlusconi!" e cerca di lanciare i presenti a linciare il contestatore
Il contestatore, che fonti non confermato dicono trattarsi di un ex amministratore dell'Idv, è stato allontanato e successivamente identificato all'esterno del luogo in cui Berlusconi ha tenuto il suo discorso. Il Cavaliere per stemperare la tensione ha detto "E' il solito juventino".
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Risposta a: maurizietto27
Mi spiace sentire che alcuni personaggi espongano così le loro opinioni politiche senza però dare giustificazioni coerenti e basate su dati concreti. Buffon considera Monti l'uomo giusto per guidare l'Italia anche in futuro ma evidentemente non ha ben presente i risultati che ha ottenuto in più di un anno ilsuo governo: nell'ultimo anno il debito pubblico italiano è cresciuto di 81 milardi di euro.
Secondo i dati odierni il debito pubblico si attesta appena sotto la soglia dei 2 mila miliardi. Ecco un grafico di WallStreet Italia che ripercorre la crescita del debito e individua le responsabilità dei governi che hanno contribuito al suo rialzo, dai tempi dell'esecutivo di Andreotti fino al governo Berlusconi nel 2010
E non serve un economista per capire che nel rapporto debito/Pil se il Pil scende il debito sale. I sacrifici e le politiche "lacrime e sangue" che ci sono state imposte da Monti non hanno sortito alcun effetto positivo se non quello di impoverire ulteriormente i cittadini. Il debito pubblico continua a crescere e il sistema Italia continua a soffrire. Nonostante nel 2012 le entrate tributarie si siano attestate a quota 409,730 miliardi di euro (l’1,7% in più rispetto a quelle incassate nel 2011), il Professore non è riuscito ad abbattere il debito pubblico.
E per capire ancora meglio come il governo Monti è riuscito a gettarci ancora più sull'orlo del baratro consultate i dati di questa tabella che valgono più di mille parole Sulla base di questi dati fate voi due conti e ditemi quanti sarebbero disposti a dare la fiducia a Monti alle elezioni che stanno per arrivare.
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Risposta a: maurizietto27
Crozza ha costruito interi monologhi a Ballarò prendendo in giro Berlusconi a 360 gradi e col tempo è risultato sempre più monotono ma devo ammettere che questa imitazione è davvero esilarante ed entrerà di diritto tra le sue migliori. Soprattutto perchè ha detto delle sacrosante verità e speriamo che come dice lui gli italiani a sto giro non dimentichino il passato e non si bevano le sue promesse.
Berlusconi infatti è stato ospite a Ballarò ed è stato puntualmente incalzato più volte da Floris che non gli lascia il palcoscenico per il monologo, insistendo sulla copertura economica dei suoi piani. E Berlusconi ha ribadito le sue intenzioni di restituire l'Imu e abolire il finanziamento pubblico ai partiti come si sente in questo video
senza dimenticare i "traditori" della Germania come si sente in questo video
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Risposta a: poetamalefico
E' una cosa assurda. I giornali e le tv parlano di scoop recente quando invece era una cosa nota ben molti mesi fa. Ed in merito alla questione Monte dei Paschi ho letto un interessante articolo su Linkiesta nel quale si fa proprio riferimento all'articolo del Bloomberg nel quale si parla di derivato e di Btp cioè un investimento sintetico sui titoli governativi italiani. L'autore dell'articolo si chiede "Ma perché Btp? Tu hai 25 miliardi di Btp in portafoglio e quando ristrutturi un derivato lo trasformi in un ulteriore investimento di 1 miliardo e mezzo in Btp? È come uno che ha in corpo un’intera bistecca alla fiorentina, e ti dice: e ora, mi faccio una bella scatoletta di symmenthal. Insomma, è possibile che nel cda di Mps nessuno abbia preso la parola e detto perchè ancora Btp?”.
Il cda non aveva a disposizione strumenti quantitativi per una valutazione di operazioni di questo tipo, nel loro prezzo, nel grado di rischio e nell’impatto che avrebbero avuto sul resto del portafoglio? Sembra che il servizio di audit interno, come ha documentato Lorenzo Dilena, aveva sollevato obbiezioni sulle operazioni. Ma perchè allora non è stato fatto nulla? In questo caso il tema è l’intervento dell’ufficio analisi quantitative nell’analisi dei titoli Mps per garantire la qualità dei dati di bilancio. Che i tecnici quindi avessero paura dei numeri?
Resta il fatto che oggi è venuto alla luce uno scandalo che i media e la Banca D'Italia fanno passare come "evento inaspettato di cui nessuno sapeva nulla" quando invece già all'estero era tutto noto: hanno scoperto l'acqua calda.
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Risposta a: ballerino198
Secondo alcune ricerche nel 1929 Mussolini avrebbe regalato un ingiente patrimonio alla Chiesa in cambio del riconoscimento del regime fascista da parte delle gerarchie ecclesiastiche. John Pollard, storico dell'Università di Cambridge, i soldi di Mussolini furono molto importanti per le casse pontificie "In quel momento le finanze pontificie sono state messe al sicuro, non si sarebbero più impoverite". Gli investimenti di Mussolini e gli altri possedimenti del papa in giro per il mondo sono controllati da Paolo Mennini che gestisce a Roma un’unità speciale all’interno del Vaticano chiamata Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica).
Grazie alla ricchezza accumulata il Vaticano nel 2006 (al culmine della bolla immobiliare) "Il Vaticano ha speso 15 milioni di sterline di questi fondi per acquistare decine di proprietà tra St James Square e New Bond Street. Ma anche nella città di Coventry , così come diversi appartamenti tra Parigi, la capitale francese, e la Svizzera".
Sempre secondo le ricerche fatte dal Guardian il Vaticano sarebbe riuscito a mantenere il segreto in quanto "Diverse palazzine e uffici nel Regno Unito sono state acquistate attraverso una società britannica chiamata Grolux Investments Ltd, che detiene anche le altre proprietà del Regno Unito. Ma nei registri delle imprese resi pubblici non si rivela chi c’è realmente dietro, nessuna menziona è fatta sul Vaticano. Ci sarebbero due azionisti che sarebbero considerati fidati “banchieri cattolici”: John Varley, chief executive della Barclays Bank, e Robin Herbert".
Il giornale inglese avrebbe posto alcune domande ai due ma non avrebbe ottenuto alcuna risposta ed un altro dirigente avrebbe detto "Non essere autorizzato dal mio cliente a fornire le informazioni". Alcuni file segreti di guerra hanno confermato il legame del Vaticano con la società Grolux Estates Ltd.
Alcuni funzionari del Ministero britannico della guerra economica alla fine del conflitto ha criticato Bernardino Nogara, finanziere del papa che controllava gli investimenti del papato. Il Guardian prosegue scrivendo "Le sue attività sono collegate alla holding svizzera Profima SA di Losanna, attraverso cui il Papato riusciva a creare il suo immenso patrimonio. All’inizio della guerra, nel 1943, i britannici hanno anche accusato Nogara di un “lavoro sporco”, spostando i titoli bancari italiani nelle mani Profima, al fine di “riciclarli” loro e sfuggire ai controlli. Operazioni illegali che hanno beneficiato ingenti guadagni per le finanze vaticane".
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Risposta a: ilducapazzo
Secondo me Cameron ha perfettamente ragione ed aver lanciato questo messaggio ha creato grande scalpore negli altri leader europei. Ma all'interno del suo discorso uno dei passaggi più interessanti è questo "Agli stati della Ue deve essere lasciata l’opzione di tornare ad avere in seno alcuni poteri, quando lo richiedano e ne abbiano bisogno". E la Gran Bretagna può decidere di fare veramente tale referendum in quanto è stato a moneta sovrana che saggiamente ha deciso di non aderire al progetto euro.
Cameron vorrebbe che gli stati membri della Ue siano più indipendenti e che la burocrazia europea "Non debba decidere quante ore devono lavorare dottori e infermieri nel Regno Unito". Delegare a Bruxelles deve essere uno strumento in certe occasioni, quando torna comodo, e non un fine. In un negoziato globale Londra può sperare di ottenere esenzioni specifiche e protezioni particolari imponendo quello che Parigi e Berlino già considerano un ricatto ossia la possibilità di riformulare i Trattati di Roma del 1957 che vedeno l’Unione europea come una realtà sempre più coesa e sempre più integrata.
La proposta di referendum di Cameron è l'ennesima dimostrazione che in Europa il panico legato ad un possibile fallimento del progetto Ue (e quindi dell'euro) non è poi così tanto ipotetico. Sembra però che i cittadini inglesi non siano però più di tanto disposti a dare parere positivo per una uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea: il 40% dei britannici, al momento, voterebbe per la permanenza nell’Ue, contro il 34% che invece vorrebbe separarsi dal resto della comunità.
Ultimi commenti
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Commento a: enzo924
Scusa ma non te ne sei accorto che dall'immagine in homepage si capiva bene che si trattava di un video virale? Se certe cose non vengono capite è inutile sparare a zero senza aver ben chiare le cose