Travaglio ancora contro Saviano e Fazio: presepe della sinistra politically correct per paura dello stop? Ieri sera era spettinato?
Travaglio ha scritto un altro articolo che ha postato ora (16 novembre) sulla fan page de Il Fatto quotidiano, per spiegare il precedente "Caro Roberto, datti una spettinata" (solo che è calvo :):<<Non mi piace usare il giornale per rispondere ai lettori sui fatti miei: quando posso, lo faccio privatamente. Ma i 1.300 commenti giunti al mio blog e la fiumana di mail e lettere giunte in redazione a proposito dell’articolo “Caro Roberto, datti una spettinata” richiedono una risposta pubblica, perché investono una serie di questioni che più pubbliche non si può. Le reazioni che l’articolo ha suscitato sono in parte favorevoli, in parte contrarie. Anzi, più contrarie che favorevoli. La cosa non mi spaventa affatto, anzi l’avevo prevista e la ritengo un segnale della maturità dei nostri lettori: detesto gli unanimismi, i conformismi e i plausi acritici. Penso che la funzione di un giornale non sia quella di lisciare il pelo al suo pubblico, dicendo sempre e soltanto cose prevedibili e scontate. Senza diventare bastiancontrari per partito preso (anche questa è una forma di conformismo), credo sia giusto lanciare di tanto in tanto un sasso nello stagno per provocare un cortocircuito nelle convinzioni consolidate e nei riflessi condizionati. È quel che ho fatto dopo la prima puntata di Vieni via con me e rifarei tranquillamente dopo la seconda se replicasse l’andazzo della prima.... Mi concentro invece su quanti mi domandano perché criticare un grande e coraggioso scrittore come Roberto Saviano... Ho semplicemente detto che, rispetto alle attese che aveva suscitato con un programma tutto suo, mi aspettavo qualcosa di più (ma chi non se l'aspettava qualcosa di più? idem per la puntata di ieri sera ndr). Se ho citato Dell’Utri, Berlusconi, Cuffaro, i rapporti mafia (o camorra) e politica, le trattative Stato-mafia ai tempi delle stragi, non è certo perché pretendessi, come mi scrive qualcuno, che “Saviano facesse il Travaglio”. Ma perché erano stati proprio Saviano e Fazio a preannunciare che quelli sarebbero stati alcuni dei temi trattati nel loro programma. E credo che sia stato proprio per questo che i vertici Rai hanno provato a bloccare il programma col pretesto dei costi troppo alti. Dubito che la tentata censura preventiva riguardasse il monologo sugli attacchi subìti a suo tempo da Falcone, che ormai costituiscono un fatto notorio e non dividono più l’opinione pubblica da quando Falcone, assassinato dalla mafia, diventò un santo laico anche per coloro che lo infangarono da vivo (e non mi riferisco certo a quanti, alla luce del sole, lo criticarono per scelte criticabili e opinabili come la collaborazione con il governo Andreotti).Sono amico di Roberto Saviano. Conservo gelosamente la copia di Gomorra che mi spedì quattro anni fa con una dedica affettuosa. In questi anni ci siamo sentiti e visti più volte. Sono felice di averlo difeso quest’estate in ben due pagine del Fatto, quando subì critiche sommamente ingiuste non sulle sue opinioni (che come tutte le opinioni, per definizione, sono sempre opinabili), ma sui fatti che raccontava nel suo libro: vari intellettuali di sinistra lo accusavano di falsificare la verità e di venir meno alla “purezza” della sinistra. Criticare il suo programma non è la stessa cosa. Tra persone che si apprezzano e si stimano, la lesa maestà non ha cittadinanza: le critiche, anzi, sono un gesto di amicizia che può arricchire e aiutare a crescere. In questo spirito ho criticato Roberto, confidando che nelle altre tre puntate di Vieni via con me ritrovi quella magnifica “spettinatura” che ne fa un intellettuale atipico, disorganico, disomogeneo, sorprendente, estraneo a ogni etichetta e a ogni “presepe”. Un intellettuale che ama l’Italia e dunque, necessariamente, “anti-italiano”. Chi vuole trasformarlo in un santino infallibile e incriticabile non sa quanto gli vuole male. Gli elogi agli infallibili e agli incriticabili non valgono nulla. Anzi, non sono neppure elogi: sono servi encomi.>>http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/15/non-mi-piace-usare-il-giornale-per-rispondere-ai/76890/
Risposte Geniali
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E' forte in questi tempi di omologazione manichea la tentazione ad essere una voce fuori dal coro. Qualche volta vale la pena,con coraggio, abbandonare l'ipocrisia senza nascondere, per pudore conformista, quello che molti vorrebbero esprimere pur non sentendosi affatto conservatori e collusi. Sono perfettamente d'accordo con chi sostiene che uno scrittore o un giornalista di primo piano, debbano essere considerati come chiunque offra una prestazione di lavoro estremamente qualificato sopratutto se,solo in una virtuosa coincidenza con il suo talento, contribuiscano anche alla ricerca della verità e della giustizia. Mi chiedo solamente perchè non debbano essere compensati proprio come qualunque professionista. Dire la verità e combattere criminalità e sopraffazione non dovrebbe essere una professione in più anche se comporti una vita blindata. Non sarebbe da condividere quando si sostiene che combattere la mafia non puo' diventare un mestiere (tanto meno da palcoscenico, aggiungo)? E duole molto scoprire che ahimè alcune forme di divismo possono non avere confini. Sono recenti le riprese di una intervista da parte di un network importante europeo (che pochi italiani vedono) al giornalista Roberto Saviano il quale ,cedendo forse ad un comprensibile umano momento di vanità, si è fatto sorprendere a predisporre pose accurate davanti ad un fotografo, atteggiando pensoso la mano al mento, aggiustando più volte la sciarpa esistenzialista, volgendo il profilo ora a destra, ora a manca con un sorriso compiaciuto...da divo. Sono rimasto sorpreso, deluso ed ho ripensato a quella mia citazione sull'omertà e sui conformismi di tutti i giorni, che lo stesso Saviano stigmatizzava tempo fa, mentre ho ricordato con diverso accento le considerazioni, riportate dalla stampa, del suo conterraneo Pino Daniele a proposito di fama,mafie,rischi personali educazione ed impegno civili. Ma mi sorprende ancor di più, e forse non tanto (ricordiamoci che Saviano ha avuto successo pubblicando con Mondadori e, che la trasmissione mito "Vieni via con me", è stata prodotta da Endemol Italia, mentre molti intellettuali liberi avevano da tempo abbandonato gli editori del potere) che, anche grazie a queste mie considerazioni liberamente critiche, continui a fortissimamente a considerarmi inoppugnabilmente opposto alla destra egoista e illiberale ed aquella "sinistra" incapace di fare concretamente opposizione per chiidere questa nostra penosa e pericolosa pagina di storia.
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ANCHE VOI SIETE ASSOLDATI DALLA SINISTRA CARI TRAVAGLIO,SANTORO, FAZZIO,BENIGNI,FLORIS,POTRI CITARNI A BIZZEFFE ANCHE IN MEDIASET CI SONO INBOSCATI DELLA SINISTRA,APRITE GLI OCCHI,IGNORANTELLI.
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Cari amici e´inutile che criticate TRAVAGLIO(il suo cognome proviene da persona travagliata)perche´anche se dovesse smettere di fare il giornalista?,un secondo mestiere lo ha,sapete quale?quello di barbiere,penso cio´ogni volta che lo vedo,mai un capello fuori posto,sempre ben pettinato.
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Ma quale programma Kulturale ! E' un programma politiko di opposizione, la piu' faziosa in assoluto, quella senza kontraddittorio ! La piu' facile, la piu' ipocrita, la piu' bieca, la piu' falsa, la piu' sporca e la piu' bigiarda. E naturalmente tutti i sinistrorsi ci kredono ciecamente.
Per favore non replicate con le solite frasi fatte e i soliti luoghi comuni vecchi e stantii in stile anni '70. Grazie, ne abbiamo già scatoloni pieni in soffitta senza doverne aggiungere altri.
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io penso da uomo mortale che sono,essendo orgoglioso di essere comunista,che sia travaglio che saviane siano dei perni irrinunciabili della nostra societa´ da 20 anni allo sbando in mano di un maniaco irresponsabile che e´´ berlusconi messo a governare ed a fare politica da un altro irresponsabile e lazzarone che e´´ stato bettino craxi,pace all´anima sua.nn sono un bravo dialettico della penna,ma quello che volevo dire,e´´ ringraziare sia travaglio,che saviane ,di darmi una ventata di liberta´e di speranza,e che un domani spero vicino di svegliarmi e nn trovarmi tra i piedi e tra gli occhi berlusconi e il partito da lui formato,fatto solamente per difendere i propri sporchi interessi.grazie travaglio grazie saviane,grazie di darmi la possibilita´di avere un domani una societa´pulita.
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Pubblicato IL 15/11/2010, ORE 11:47
Appassionato di attualità e politica, cultura, letteratura, sport, storia, tecnologia
Posso essere d'accordo con Travaglio sul fatto che si potesse osare di più, ma non altrettanto sulla durezza della critica. OK che Saviano ha santificato i morti più che denunciare i vivi e questo forse sarebbe un po' banale in un paese normale. Ma l'Italia di questi anni non è un paese normale, non completamente e ne abbiamo prove ogni giorno. In questi anni si provveduto a sradicare ogni certezza della cultura italiana, a rivoltare i valori con un atteggiamento a volte prepotente a volte subdolo, ma - credo - pianificato a tavolino. E quindi mi ha fatto comunque piacere sentire una voce che usciva dal coro (che ripete come un ossessivo slogan che la magistratura è serva dei comunisti) per ricordare che la magistratura ha avuto i suoi martiri, che sono eroi caduti per l'Italia. Molti - leggendo la mia risposta - diranno che si sa, che sono cose conosciute, ma io credo che non sia comunque inutile perché in questi anni si rischia di fare molta confusione e disinformazione sul ruolo della magistratura. E per chi è giudice in prima linea deve essere fondamentale sapere di avere qualcuno che conosce e riconosce il suo quotidiano fatto di piccoli, immensi, atti eroici. Per esempio in questi mesi ci sono stati molti arresti di associati alle mafie, ma i telegiornali li riportavano semplicemente come i risultati delle azioni di governo, dimenticando che chi agisce sono le forze dell'ordine su richiesta della magistratura...
Inoltre il fine dell'intervento di Saviano non era focalizzato sulla denuncia dell'infiltrazione mafiosa nella società e nella politica, ma sulla gravità delòl'utilizzo di una ben oliata macchina del fango per minacciare, bloccare, intimidire o ricattare le voci non allineate. Si può far di meglio? Forse sì. Ma ma quando manca il pane un tramezzino resta prezioso... anche se si può pensare che un ricco sandwich sarebbe meglio...
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Premetto di apprezzare il lavoro mediatico informativo svolto da Travaglio.
Vendola non è imparruccato e sinceramente sta poco nei presepi, lo spirito e' quello del lupo e non della pecora.
La critica è il sale della vita ma criticare un cantiere aperto è davvero ambizioso.
Saluti.