Etichette alimentari: dicono il vero? C'è da fidarsi? E quanto?

L'altro giorno sono andato al supermercato con la mia nipotina di 5 anni e, percorrendo gli scaffali (con lei che voleva mettere nel carrello qualsiasi cosa), mi sono chiesto fino a che punto fossero attendibili le etichette dei prodotti alimentari e soprattutto quanto di ciò che siamo dipenda dalla nostra alimentazione... Non cito nemmeno il terribile incremento di malattie tumorali degli ultimi anni che sono convinto dipendano dagli ormoni con cui le multinazionali pompano le carni.Un mio amico nutrizionista mi faceva notare che, ad esempio, i succhi di frutta contengono appena il 5% di frutta e che quando leggiamo la dicitura "coloranti naturali" sull'etichetta, in realtà si tratta interamente di prodotti chimici. C'è da fidarsi? E quanto?

margheritiusmargheritius

Pubblicata IL 01/09/2010, ORE 13:36
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    christy33christy33

    Pubblicato IL 01/09/2010, ORE 13:38

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    Ti dico solo che più studio medicina e più mi spaventa fare la spesa senza farmi prendere dal panico per additivi e conservanti!

    Un esempio allarmante. Anche se alcune confezioni hanno in bella mostra (e spesso a caratteri cubitali) la scritta "niente coloranti artificiali", devi sapere che la definizione di "colorante artificiale" per l'industria alimentare ha un'accezione diversa da quella percepita dal consumatore.

    Uno dei coloranti più impiegati negli alimenti (dà pigmentazione bianca), il biossido di titanio, che per essere chiari è anche usato come colorante per inchiostri per carta, suppellettili di plastica, vernici, creme e filtri solari (nientemeno - fonte Trashfood.com), viene estratto da un minerale (!!) e ottenuto con diversi processi dai composti estratti in natura sotto forma di rutile e anatase. Ecco di cosa stiamo parlando (foto 1 rutile - foto 2 anatase):

    E se pensi che sia tutto, aspetta a sentire questo.

    C'è un altro additivo, l'estratto di cocciniglia (dà una pigmentazione rossa) - nelle etichette viene indicato con la sigla E 120- che (cito da Altroconsumo) viene "ricavato dal carapace secco di un insetto,  si trova nelle bevande alcoliche e analcoliche, tipo il bitter, nei vini aromatizzati, nelle conserve di frutta rossa, nei gelati e nei dessert  e ancora: in salse, condimenti, frutta candita, prodotti da forno, surimi e minestre."

    Infine, la cantaxantina, additivo utilizzato nel pollame (dà il rosso acceso al tuorlo d'uovo) così come nei salmoni, trote o caviale, fu "denunciato" - credo nel 1997 - dallo Scientific Committee dell'Unione Europea perché direttamente collegato con danni alla retina.

  • g817g817

    Pubblicato IL 10/09/2010, ORE 12:05

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    Le descrizioni delle etichette sono regolamentate da una legge molto precisa, se viene dichiarato un colorante naturale è naturale.

    La denominazione succo di frutta implica il 100% di succo, con il 5% non esiste nessuna categoria.

    Per gli ormoni non posso giudicare, non è il mio settore professionle.

  • ipayufabioipayufabio

    Pubblicato IL 06/09/2010, ORE 08:20

    Appassionato di di tutto un pò

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    Purtroppo l'etichetta è l'unica nostra vera difesa quando andiamo al supermercato. Sull'etichetta alimentare (e speriamo, a breve nutrizionale) si basano anche i frequenti controlli delle Autorità sanitarie (che non scherzano mica).

    Bisogna riscoprirla, imparare a leggerla. In caso di dubbio, approfondire, documentarsi anche richiedendo informazioni al proprio medico. Proteggere i nostri bambini dagli alimenti-porcheria loro destinati, guarda caso sempre caldeggiati da martellanti campagne pubblicitarie in cui compare questo o quel noto personaggio dei cartoons.

    E, scusate se mi ripeto, smetterla di credere alle fandonie delle pubblicità, smetterla di confonderla con informazione scientifica attendibile e disinteressata. Considerare, a dispetto delle mirate campagne di disinformazione, anche altri tipi di pericolo ignorati dai più.

    Ad esempio, sapere che hanno sostituito il piombo dalla benzina (provocava nei nostri tessuti accumuli tossici) col benzene, chiamandola benzina "verde" ma senza dirci che il benzene unisce all'estrema volatilità la più alta cancerogenicità polmonare mai conosciuta, ci indurrebbe a riflettere, a comportarci di conseguenza.

    Ciò non solo preferendo gli spostamenti a piedi o in bicicletta, ma magari anche gli acquisti di prodotti a Km. zero. Interferendo in tal modo nei cospicui guadagni di qualcuno (leggi: clamorosi quanto inutili trasporti su gomma) magari lo si stimolerebbe a investire in altre direzioni (treni, vie d'acqua, ecc.) più economiche e salutari per tutti... fabio

  • accociblaaccocibla

    Pubblicato IL 05/09/2010, ORE 15:37

    Appassionato di amore e relazioni, animali, genitori e figli, giapponese

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    Io sono convinta che molte malattie dipendano da quello che mangiamo, dall'aria che respiriamo e dallo stile di vita che conduciamo. Non mi piace fare pubblicità ma leggevo un libro che parla giusto dell'argomento e l'ha scritto il premio nobel per la medicina Luc Montagnier. Il titolo è "La scienza ci guarirà".

  • dextermorgdextermorg

    Pubblicato IL 01/09/2010, ORE 15:55

    Appassionato di

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    Forse non tutti lo sanno, ma la lettera E seguita da un numero (corrispondente a ogni additivo citato da christy: cocciniglia E120, cantaxantina E161 e biossido di titanio E171) indica che l’additivo in questione è stato approvato dall’Unione Europea. Per cui, non fatevi prendere da ansie paralizzanti. Certamente, abusarne non è auspicabile, ma l'alternativa non esiste (a meno che non vi rifornite direttamente dalle fattorie autonome o da gruppi di'acquisto solidale http://genio.virgilio.it/questions/Cosa_sono_gruppi_di_acquisto_1495153114256/): per questo i medici consigliano una dieta molto varia, così si dà al corpo tutto ciò di cui ha bisogno e si limita l'accumularsi di sostanze (naturali e non) che in quantità massicce potrebbero - alla lunga- risultare nocive.

    Detto questo, è bene essere al corrente che ci sono adittivi come la tetrazina (E102, un colorante alimentare giallo) e il carminio (E120 o cocciniglia rossa) che possono dare allergie ad alcuni soggetti. Cito dal sito dell'Eufic, lo European Food Information Council:

    "I sintomi includono eruzioni cutanee, congestione nasale e orticaria, anche se l’incidenza è molto bassa (secondo le stime 1-2 persone su 10.000) e, raramente, reazioni allergiche IgE-mediate per il carminio. Sono stati riportati anche casi di asma provocata dalla tartrazina in soggetti particolarmente sensibili, seppure con un’incidenza estremamente bassa. Per maggiori informazioni consultare la sezione coloranti.

    Tra le sostanze che possono causare problemi in soggetti sensibili vi è il gruppo dei cosiddetti solfitanti, che comprende vari additivi a base di solfito inorganico (E220-228), tra cui il solfito di sodio, il bisolfito di potassio e il metabisolfito, contenente biossido di zolfo (SO2). Questi conservanti vengono usati per controllare la crescita microbica nelle bevande fermentate e trovano largo impiego da oltre 2000 anni nel vino, nella birra e nei prodotti a base di frutta. Nei soggetti sensibili (asmatici), i solfiti possono scatenare asma, con difficoltà respiratorie, fiato corto, respiro affannoso e tosse."

  • sgrinchixsgrinchix

    Pubblicato IL 01/09/2010, ORE 13:36

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    Io non mi fiderei assolutamente, specie dopo aver letto la teoria di un ex professore di Harvard oltre che ex commissario della Food and drug administration il quale sostiene che i cibi arriricchi di additivi e conservanti ci inducono (per volontà dell'industria alimentare che specula sui consumi alimentari e ci sta facendo diventare obesi) a una vera propria dipendenza, data dalla "iperpalatabilità" -- in pratica siamo assuefatti da zuccheri, grassi e sali contenuti più o meno a nostra insaputa negli alimenti che ingeriamo 

    http://genio.virgilio.it/questions/Cibi_dipendenza_hamburger_7357781766110/

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