quesito ... orologi

sab.28.08.10 - ciao a tutti da d/b. da un paio di sere, a causa del gran caldo estivo, non riesco a dormire. Ascolto tutti i rintocchi della torre campanaria, ed ecco sorgere il questito. Sia negli orologi da torre, sia nelle pendole da casa, come vengono contate e cosa fa muovere il martelletto battente. Si potrebbe, per gioco o per scherzo, modificare il congegno in maniera da far battere "tredici" rintocchi alla mezzanotte. Sarebbe divertente. Ciao, grazie per le cortesi risposte. Sperando che un orologiaio sia in linea.

dunebuggidunebuggi

Pubblicata IL 28/08/2010, ORE 08:54
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Risposte Geniali

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    Per aiutarvi a visualizzare il funzionamento di un orologio, potete mettere un rocchetto di filo su un chiodo piantato nella parete. Quindi usate un po’ di colla per attaccare uno stuzzicadenti all’estremità del rocchetto. Questo stuzzicadenti servirà da lancetta dei minuti. Ora tirate lentamente il filo del rocchetto. Questo farà girare il rocchetto e lo stuzzicadenti attaccato, la lancetta dei minuti. Se tirate il filo proprio alla giusta velocità, la lancetta dei minuti farà un giro completo in un’ora. Pertanto, avrete uno strumento per misurare il tempo, benché molto rudimentale. L’orologio meccanico fa essenzialmente la stessa cosa. Fa muovere le lancette sul quadrante dell’orologio a precisi ritmi di velocità per suddividere il giorno in unità di tempo di secondi, minuti e ore. Comunque, il meccanismo per mantenere la corretta velocità del movimento delle lancette, nonché la loro sincronizzazione le une con le altre, è davvero complesso. Prima, l’orologio deve avere una fonte d’energia per muovere le lancette. Nella suddetta illustrazione l’energia era provveduta tirando il filo. Questo faceva girare il rocchetto, il quale faceva girare lo stuzzicadenti, o lancetta dei minuti. In un comune orologio l’energia è provveduta dalla “molla”. È un sottile, stretto nastro d’acciaio fortemente temperato. La molla è contenuta in un bariletto con una corona dentata intorno alla sua circonferenza esterna. Per accumulare l’energia, c’è un meccanismo di carica per mezzo del quale si può caricare la molla. Così quando caricate l’orologio, accumulate energia nella molla. La molla è attaccata internamente al bariletto in modo tale da fare girare il bariletto mentre cerca di svolgersi. Pertanto, mentre il bariletto gira, aziona la ruota centrale. Questa ruota, a sua volta, aziona un conveniente numero di altre ruote. La serie di ruote è detta “rotismo”. Il suo scopo è di trasmettere il lentissimo moto del bariletto a tutto l’orologio. Il rotismo è pertanto una serie di ingranaggi di riduzione che usano poco per volta l’energia della molla in modo che duri più a lungo. A certe ruote sono attaccate le lancette dei secondi, dei minuti e delle ore. Per mezzo di varie proporzioni tra il numero di denti della corona, della grandezza delle ruote e della loro velocità di movimento, le lancette si muovono alla giusta velocità per misurare il tempo. Ma com’è regolato il flusso d’energia nelle ruote così che girino alla giusta velocità per registrare correttamente il passar del tempo? Questo è il lavoro dello “scappamento”, cuore e cervello dell’orologio. L’accuratezza dell’orologio dipende dalla sua precisione, qualità e condizione. Forse potete visualizzare fino a un certo punto l’operato dello scappamento considerando di nuovo l’illustrazione del rocchetto di filo attaccato alla parete. Immaginate ora di incidere attentamente dei denti nell’orlo esterno del rocchetto. Quindi sotto il rocchetto di filo attaccate al muro una forchetta dallo speciale disegno con un pendolo. Attaccatela al muro con un chiodo nel punto del perno della forchetta. Mettete la forchetta in posizione tale che le sue due punte s’incastrino nei denti del rocchetto. Ora se tirate il filo, un dente del rocchetto spingerà via dal rocchetto una punta della forchetta, ciò che farà muovere da una parte il pendolo. Questo farà incastrare l’altra punta della forchetta in un dente del rocchetto. Mentre continuate a tirare il filo, il pendolo tornerà indietro e la prima punta della forchetta s’incastrerà nel successivo dente del rocchetto. Continuando questo movimento, mentre queste parti s’incastrano e si disincastrano si produrrà un rapido tic tac. Nel vostro orologio questo tic tac avviene normalmente cinque volte al secondo. L’orologio da polso impiega in genere uno scappamento molto elaborato, con una ruota di scappamento con quindici denti e due rubini sulle punte della forchetta. In un orologio si chiama oscillatore a diapason. C’è un’altra ruota nell’orologio detta bilanciere. Essa è collegata pressappoco nel punto dove si trova il pendolo dello scappamento della nostra illustrazione. La velocità a cui il bilanciere si muove avanti e indietro è regolata da una molla a spirale. Il bilanciere e la molla a spirale sono coordinati per oscillare avanti e indietro cinque volte al secondo o 18.000 volte all’ora. L’orologio a quarzo superò l’accuratezza dell’orologio di precisione a pendolo, essendo 10 volte più accurato. Come funziona? Ci sono vari sistemi, ma gli elementi base sono sempre gli stessi. Le vibrazioni di un cristallo di quarzo determinano la frequenza di una corrente alternata. Questa corrente può essere amplificata e ridotta da un divisore di frequenza e, per mezzo di un ingranaggio meccanico, applicata al quadrante di un orologio. Diciamo ad esempio che un cristallo di quarzo ha una frequenza di vibrazione di un megahertz (un milione di cicli al secondo). Ciò significa che vibra un milione di volte al secondo. Queste vibrazioni elettriche di un cristallo di quarzo possono essere rese visibili con un oscillografo. Avrete visto senz’altro il meccanismo di un orologio e forse avete notato che il rapido movimento del bilanciere viene trasformato nel movimento più lento della lancetta dei secondi. Questa riduzione avviene meccanicamente. In un orologio a quarzo, invece, avviene elettricamente. La frequenza è divisa progressivamente finché può azionare un motore sincrono collegato a un ingranaggio meccanico e applicato al quadrante dell’orologio, o finché può segnare il tempo per mezzo di un indicatore elettrico digitale. In tal modo, teoricamente sarebbe possibile ridurre l’errore a 0,0001 secondi al giorno, errore di un solo secondo ogni 10 anni. Tuttavia, il quarzo vibra più rapidamente man mano che invecchia, pregiudicando così l’accuratezza dell’orologio a quarzo. Quindi, per certe ricerche scientifiche occorre un misuratore del tempo più preciso. L’orologio atomico soddisfa questo bisogno. Tale orologio misura la frequenza della luce emanata o assorbita dalle molecole o dagli atomi. Certi orologi atomici dovrebbero variare di un solo secondo ogni 1.000 anni, o perfino di un secondo ogni 100.000 anni. Soffermiamoci un momento. Chi non lavora in un laboratorio o in qualche istituto scientifico si preoccupa del milionesimo di secondo? Spesso quando si è in vacanza o si fa un lavoro piacevole c’è la tendenza a dimenticarsi del tempo. Inoltre, chi vorrebbe sapere che ora è mentre ammira un tramonto spettacolare? Pertanto la domanda “Che ora è?” può essere appropriata o fuori posto secondo le circostanze.

    1 commento:

  • dune-buggidune-buggi

    Pubblicato IL 03/11/2023, ORE 08:08

    Appassionato di

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    tema interessante grazie - a presto 

  • dune-buggidune-buggi

    Pubblicato IL 01/10/2021, ORE 16:50

    Appassionato di

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    venerdi primo ottobre - san remigio primo giorno di scuola -  

  • dune-buggidune-buggi

    Pubblicato IL 25/03/2021, ORE 20:19

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    tra pochi giorni cambia l'ora, finalente si torna all'ora legale ...una ora in più di luce e di vita

  • dune-buggidune-buggi

    Pubblicato IL 21/04/2020, ORE 17:05

    Appassionato di

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    martedi ventuno aprile - rispolverando le vecchie domande e risposte

  • dune-buggidune-buggi

    Pubblicato IL 22/09/2015, ORE 19:43

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    Ciao Vellutata 21 da d/b - rileggo dopo molto la tua interessate risposta. Torna a scrivere e ti aspettiamo a presto. Sarebbe bello avere un tredicesimo o quattordicesimo rintocco dalla torre campanaria. Un rinnovato saluto da d/b.- 

  • dunebuggidunebuggi

    Pubblicato IL 04/09/2010, ORE 06:54

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    sab.05.09.10 - ringrazio "vellutata" per la precica ed accurata spiegazione su come funzionano i vari tipi di orologi. Se ricordo bene, il primo pendolo è stato pensato da Galileo Galilei osservando un lampadario all' interno della chiesa: oscillava poichè mosso dal vento. (per caso lavori presso un laboratorio di orologeria). Ciao a te "vellutata", grazie per aver risposto. Fa sempre piacere incontrare ragazze che si interessano di meccanica, elettricità ed altri settori un tempo maschili. Buon sabato a tutte/i da - d/b. (voto la tua risposta).

    1 commento:

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