Delitto di Cogne: Franzoni permesso premio negato. Cassazione "Reato troppo grave". E' giusta questa decisione?
Dopo un periodo di silenzio sui giornali si torna a parlare di Anna Maria Franzoni e nello specifico della decisione della Cassazione di negare i permessi premio alla mamma di Cogne condannata a sedici anni di reclusione per aver ucciso il 30 gennaio 2002 a Cogne il figlio Samuele.
La Franzoni, che ha già scontato un terzo della pena nel carcere della Dozza di Bologna, chiedeva di beneficiare dei permessi per poter stare con il marito e i figli 3 giorni al mese ma la Cassazione ha dato parere negativo definendo "il reato troppo grave".
Secondo la Cassazione, opera il principio della "preclusione temporale" rispetto alla pena finora espiata. Per i reati gravi come quello per il quale è stata condannata, infatti i detenuti, al pari di chi viene condannato per mafia e terrorismo, devono aspettare di aver scontato in carcere "almeno metà della pena". Rispetto ai 16 anni ai quali ammonta la condanna, i supremi giudici osservano che la Franzoni deve scontare ancora "dodici anni, tre mesi e dodici giorni per omicidio aggravato". Quindi dovrà attendere circa quattro anni per tentare di uscire dalla cella.
E' giusta la decisione della Cassazione? O la Franzoni meriterebbe di ottenere qualche permesso premio?
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Io i permessi premio non li darei a nessuno se giustamente condannato. Uno ha sbagliato ed ha avuto la pena "giusta". Quella deve essere senza eccezioni. Per esempio: uno in prigione può far benissimo il bravo per avere i permessi. E dopo magari esce va dalla sua ex fidanzata che aveva minacciato e la uccide. Non sarebbe il primo caso che succede. Uno deve pagare per quello che ha fatto e quindi la condanna deve essere tutelata.
4 commenti:
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Pubblicato IL 24/01/2013, ORE 15:44
Appassionato di belen rodriguez, conoscenza, coscienza., costi vip, elisabetta canalis
i permessi si danno soltanto per i funerali dei famigliari e per nessun'altra raggione
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Hai ragione zagor2310. Chi sbaglia deve pagare fino alla fine senza alcun tipo di agevolazione.
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La FRANZONI in funzione delle prove portate dall'accusa, non doveva nemmeno entrarci in carcere. Una persona messa alle strette non può a distanza di anni continuare a mantenere coerentemente un comportamento, una linea d'azione come quella da lei tenuta. Le castronerie come quella che "ha cancellato dalla sua memoria l'assassinio del figlio", mentre l'altro figlio si preparava per andare a scuola, mi lasciano basito,
personalmente fossi stato un giurato l'avrei riconosciuta innocente.
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perchè a lei no ma quelli che anno partecipato al funerale del br Prospero Gallinari si che erano tutti ergastolani e vi assicuro che erano in tanti da Curcio e company
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no a nessun permesso,ultimamente si pensa più ai detenuti che ai disoccupati,si fa di tutto per reintegrarli,sono aumentati tantissimo gli arresti domiciliari per le carceri piene e i permessi premio,e pur vero che sono degli esseri umani anche loro,ma: se sono dove sono è perchè hanno sbagliato,io sono stato licenziato e nessuno pensa a me e alla mia famiglia e non ho mai sbagliato.
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Pubblicato IL 17/03/2013, ORE 00:34
Appassionato di amore e relazioni, animali, attualità, bellezza e moda, bricolage, casa e arredamento, cinema e teatro, cucina, eros e sessualità, genitori e figli, gossip, lavoro e concorsi, politica e istituzioni, psicologia e sociologia, ricette e vini, salute e benessere, scienze e matematica, società e costume, storia e filosofia, viaggi
Io credo che visto che le hanno lasciato il tempo di fare un altro figlio e mettere su un asilo nido prima di portarla in galera, potrebbero lasciarle un po di tempo per i permessi premio anche adesso. Non che io difenda la Franzoni, anzi, ma ritengo ci voglia coerenza. Sicuramente è più scandaloso tenerla dentro per soli sedici anni che concederle un permesso premio che più che a lei andrebbe ai suoi figli.
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la legge italiana e' disuguale per tutti
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la franzoni.... non doveva essere condannata....ormai....