Bambini e farmaci: mucolitici e antibiotici vanno somministrati o è meglio evitare? Con quale dosaggio?

Mia sorella ricorre spesso a mucolitici (i farmaci utilizzati per sciogliere catarro e congestione nasale) e antibiotici per suo figlio. Io le dico sempre di non esagerare, ma lei mi risponde puntualmente che, per quanto riguarda gli antibiotici, è il suo pediatra a consigliarle questa procedura per agevolare la guarigione del bambino in tempi rapidi, dato che lei lavora e vive distante dai nostri genitori, mentre per i mucolitici è lei a trovarsi bene. Il bimbo tende a sviluppare molto catarro.

Capisco l'esigenza, ma mi chiedo quali effetti collaterali possa avere questo "abuso" di farmaci, a mio avviso, sullo sviluppo di un bambino molto piccolo. Sono convinta che gli anticorpi abbiano bisogno di svilupparsi naturalmente per evitare di avere ricadute da adulti. Ho ragione? Mi aiutate con informazioni di supporto a persuadere mia sorella, nonostante i consigli del medico?

manhausmanhaus

Pubblicata IL 14/01/2010, ORE 14:49 | Aggiornata IL 22/12/2010, ORE 17:41
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Risposte Geniali

  • mare minimo un mese all'estate.

    antibiotico solo con i vitamini .

    il secreto per la cura: mai reagire dopo 24 ore dell'inizio. Interviene subito per non arrivare l'uso dell'antibiotico.

     

  • sdrammaticasdrammatica

    Pubblicato IL 30/03/2010, ORE 11:39

    Appassionato di bambini, cioccolato, cucina, decorazioni, dolci, figli, mamme, pasticceria

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    Questa cosa di prendere antibiotici per accelerare il processo di guarigione mi fa storcere il naso... io preferisco tenere i bambini a casa qualche giorno in più piuttosto che abusare di medicinali, e la mia pediatra per fortuna la pensa come me. Io non sono medico, ma visto che stiamo parlando di antibiotici, non di caramelle... si dovrebbero usare solo in caso di effettiva necessità, quando ci sia una infezione batterica e dato che esistono diversi tipi di batteri, bisognerebbe verificare prima che quel medicinale sia davvero efficace contro quel ceppo. Altrimenti non si fa altro che renderli più forti e resistenti, e vanificare l'effetto degli antibiotici, che non saranno più efficaci quando sarà davvero necessario assumerli.

  • NO, non va bene, perchè il nostro corpo se assume troppa della stessa sostanza si abitua e quest'ultima non serve poi più a nulla. E cmq non è salutare. Meglio piuttosto fare una terapia di immunostimolatori prima del gran freddo. Si trovano anche quelli omeopatici, come OSCILLOCOCCINUM.

  • Innanzitutto gli antibiotici vanno somministrati solo ed unicamente quando  il paziente è affetto da un attacco batterico e non virale (sia bambini che uomini). Tralasciando questa regola che il pediatra dovrebbe conoscere molto bene proseguo con la risposta.

    L'azione di un antibiotico si divide in: "azione batteriostatica" ed "azione battericida". L'azone batteriostatica è al colmine quando la crescita del ceppo batterico è uguale a zero, mentre l'azione battericida avviene quando l'antibiotico debella il ceppo batterico. Solitamente il paziente inizia a stare meglio quando è in corso l'azione batteriostatica, difatto lo stesso medico dice di continuare la terapia sino al termine anche se i sintomi infiammatori sono meno marcati. Ma il paziente non è guarito in maniera definitiva.

    Tua sorella la confezione la finisce oppure smette quando il bimbo sta meglio? ... se ha smesso avrà delle ricadute, ma appena terminata la somministrazione del farmaco  e non quando sarà grande.

    Le prime molecole di antibiotico ad ampio spettro, debellavano il ceppo batterico ma indebolivano la bariera naurale degli anticorpi, in più i batteri con il tempo generavano delle sostanze inibenti l'antibiotico  somministrato (betalattamasi). Con la nascita della famiglia di antibiotici detta macrolidi è diminuita la distruzione di anticorpi ed in più i batteri non riescono a diffendersi.

    Il problema è se il pediatra per non ricevere mille telefonate dalle madri o per svuotare l'ambulatorio o l'agenda prescriva antibiotici anche quando non è strettamente necessario. ... Per testare il medico, consiglia a tua sorella di portarlo anche da un altro pediatra e confrontare le due diagnosi e soprattutto le due terapie. ... ciao

    1 commento:

    • ghiaghia@vghiaghia@v

      Pubblicato IL 10/10/2011, ORE 10:05

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      Ciao, scusami, vedo che sei ben informato e vorrei chiederti una cosa: il pediatra quando visita un bambino, che so, per un'otite, come fà a capire se è batterica o virale?

  • gougougougou

    Pubblicato IL 15/01/2010, ORE 09:10

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    i miei bimbi li curo ormai da quasi tre anni con rimedi omeopatici (esistono anche in forma di sciroppi e pasticche). non sono un fanatico seguace del new age o roba del genere, ma ho trovato un ottimo medico e ho scoperto che con i sopracitati buoni consigli della nonna e una adeguata profilassi in autunno, si può affrontare l'inverno senza troppi problemi. per altro la malattia, sia essa infettiva infantile o la banale influenza, serve al bimbo per svilupparsi e persino la febbre a meno che non sia esageratamente alta, è utile per una migliore guarigione. quindi ammalarsi e guarire è sano, sintomo che tutto funziona a dovere. stroncare la malattia sul nascere o sostuirsi al sistema immunitario con troppa invadenza è dannoso e può provocare immunodeficienze da cui possono nascere innumerevoli problemi. vedi intolleranze alimentari asma etc. con i rimedi naturali si ottiene lo stesso risultato che con le normali medicine, anche se a volte occorre qualche giorno in più, ma non si riempiono i bimbi di sostanze per lo più tossiche.

  • astragalo61astragalo61

    Pubblicato IL 14/01/2010, ORE 15:57

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    Tua sorella sbaglia perchè antepone la velocità di guarigione alla salute del bambino, tu a tua volta sbagli esagerando quando affermi che gli anticorpi curano tutto, infine sbaglia il pediatra ad assecondare del tutto tua sorella. Gli antibiotici sono necessari quando si sviluppano infezioni e infiammazioni (soprattutto a carico dei bronchi e del cavo orofaringeo) e servono per scongiurare l'insorgenza di malattie più serie (polmonite, bronchite, otite, ecc) o bloccarne il decorso. Se è giusto non dare antibiotici per un raffreddore o un antipiretico per la febbre sotto il 38°, c'è anche da dire che spesso nei bambini queste patologie poi peggiorano, sia perchè non stanno a letto a riposo, sia perchè non possono prendere acido acetilsalicilico (aspirine). Io atua sorella consiglierei solo di cambiare pediatra e di pensare un po' meno al suo lavoro e più alla salute dei bimbi che hanno bisogno dei loro tempi di recupero e guarigione. salut

  • lolabiklolabik

    Pubblicato IL 14/01/2010, ORE 15:13

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    Io ho un'amica che lavora in un ospedale di Milano, non farò nomi, e mi ha detto che ogni hanno ricevono migliaia di telefonate, richieste di visita etc per quanto riguarda gli effetti collaterali del diffusissimo paracetamolo, che per altro è contenuto in molti farmaci antifebbrili.

    In realtà, la mia amica mi ha detto che non si tratta di un problema strettamente legato al farmaco in sé, bensì che spesso la colpa è da attribuire al sovradosaggio di persone inesperte che somministra questo potente farmaco a bambini troppo piccoli, come neonati o bambini in età prescolare, con ovvi effetti collaterali, tra cui ipotermia e danni al fegato. Io starei attenta se fossi in tua sorella.

    Sempre quest'amica invece mi ha parlato molto bene degli sciroppi, che sono di norma meno forti sugli adulti ma più efficaci e adatti ai più piccolini.

    Comunque, nel dubbio, potrebbe provare a cambiare pediatra, magari con l'aiuto del passaparola. Meglio un medico che non ricorre facilmente ai farmaci ma che opta maggiormente per i rimedi naturali e che ti spiega passo passo le istruzioni da seguire per curare il paziente.

    Ah, un'altra cosa importantissima: non bisogna mai perdere i foglietti illustrativi dei farmaci. Spesso tendiamo a non smarrirli, ma le conseguenze possono essere gravi. Inoltre, dille di fare sempre molta attenzione alla data di scadenza. Spendere qualche soldo in più quando serve paga di più che una somministrazione negligente. Spero che tu riesca a convincerla.

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