1000 nuovi malati di tumore al giorno ma in Italia si muore meno che nel resto d'Europa?
Ho letto dati impressionanti che dicono che Italia ci sono 1000 nuovi malati al giorno, ma è vero che il tasso di guarigione è molto alto ede è record in Europa?
Risposte Geniali
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cercate meglio c'è che incombe la morte civile. ormai siamo un popolo di zombie
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Pubblicato IL 04/01/2012, ORE 13:08
Appassionato di ambiente e natura, depurazione acque civili e industriali, esoterismo e mistero, inquinamento atmosferico, salute e benessere
E' meglio affidarsi alla medicina ufficiale, con le cure scientificamente approvate.
Le cure alternative possono essere coadiuvanti. Affidarsi solo a esse si mette a rischio la possibilità di guarigione.
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due anni fa mi hanno diagnosticato un tumore (linfoma non Hodgkin). Ho fatto tutto quanto di più "nuovo" ci possa essere (chemioterapia, terapia con anticorpi specifici, autotrapianto di staminali). E' presto per dire qualunque cosa ma adesso sto bene.
Si, si può guarire.
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E DIRE CHE LA CURA X IL CANCRO ESISTE GIA DA ALMENO 20 ANNI,MA LE CASE FARMACEUTICHE SE NE GUARDANO BENE DA METTERLA IN COMMERCIO ANCHE PERCHè PERDEREBBERO MILIONI DI EURO ..MALEDETTI
2 commenti:
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giusto le caus farmacetiche sono come le banche speculano su di noi
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Pubblicato IL 24/12/2011, ORE 10:39
Appassionato di amore, diablo, salute e benessere
Se così fosse allora chi fa la ricerca farmaceutica .non dovrebbe più morire di cancro conoscendo la medicina che lo sconfigge.Beati loro!Ciao,Giulia.
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Pubblicato IL 15/12/2011, ORE 10:14
Appassionato di attualità, informazione, news
Sul cancro e l'alimentazione ti suggerisco di leggere questa domanda, che feci tempo faTumori: il 30% causato da una cattiva alimentazione e 6 italiani su 10 seguono una dieta a rischio. Cosa mangiare?<<Durante l'incontro tra oncologi su alimentazione e tumori tenutosi a Cortina in occasione della presentazione della proposta di pasti personalizzati per pazienti oncologici della Swiss Medical Food ha evidenziato che il 30% dei tumori è causato da una cattiva alimentazione.Paolo Bellingeri, esperto di nutrizione nel paziente oncologico dice: <<un'alimentazione ricca di frutta e verdura eviterebbe: nel 20-33% dei casi un tumore al polmone66-75% un carcinoma gastrico33-50% un carcinoma mammario 66-75% un tumore del colon e del retto 33-50% un tumore della bocca e della gola33-66% un tumore del fegato50-75% un carcinoma all'esofago>>
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I dati sono drammatici per quanto riguarda la percentuale
si stima che in Italia, nel 2011, saranno diagnosticati 360mila nuovi casi di tumore maligno ma il tasso di sopravvivenza è realmente superiore al resto d'Europa:
- tumore alla mammella 83% contro l'80% dell'Europa,
- 58% contro il 54% per il tumore al colon retto ,
- 79% contro il 74% per la prostata.
In Italia ci sono circa 2.250.000 persone che vivono dopo aver avuto una diagnosi di tumore (il 44% uomini e il 56% donne).Complessivamente, il 57% dei casi (1.285.680 persone) è rappresentato dai cosiddetti lungo-sopravviventi, che hanno cioè avuto una diagnosi oltre 5 anni prima. E chi sopravvive 5 anni, spiegano gli esperti, ha per molti sedi tumorali (testicolo, corpo dell'utero, ma anche malanoma, ninfoma di Hodgkin e in misura minore cancro del colon retto) prospettive di vita che si avvicinano a quelle della popolazione generale sana.
Un altro dato interessante è l'incidenza geografica sembra infatti esistere ancora una disparità sensibile tra Nord e Sud della penisola.
“Emergono disparità regionali delle cure che si traducono talvolta nel mancato accesso alle terapie, con implicazioni significative sui costi sociali”, ha spiegato ancora Venturini. Dal report del ministero emerge infatti che il numero dei casi è maggiore al Nord (+30%), ma qui la sopravvivenza è complessivamente superiore che nel Mezzogiorno.“Nel confronto fra Nord e Sud si segnala l’importante eccezione del cancro del fegato, molto più frequente nel Meridione, che presenta rispetto alle Regioni settentrionali valori pari a +25% nei maschi e +75% nelle femmine. Il fenomeno è da ricondurre alla maggiore diffusione nel Sud Italia del virus dell’epatite B e C, uno dei principali fattori di rischio per l’epatocarcinoma”, ha aggiunto Ferretti.