Sky - Mediaset, complotto contro Murdoch?

L'Italia sta spegnendo la TV analogica, ma nel Lazio già è caos. Dopo la poco chiara vicenda RAI-MEDIASET (pacchetto trasformato in Tivusat per il digitale) contro SKY, c'è una nuova vicenda oscura: come si risolvono i problemi di ricezione del segnale? Come mai il governo ha messo come tetto pubblicita<rio il 12% dei passaggi tv contro i 18% di Sky? Non c'è conflitto di interessi?

fiuto456fiuto456

Pubblicata IL 05/08/2009, ORE 11:50 | Aggiornata IL 15/12/2009, ORE 09:55
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    storix1storix1

    Pubblicato IL 11/08/2009, ORE 12:30

    Appassionato di

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    Fare l'abbonamento a Sky solo per fare un dispetto a Berlusconi è una mera idiozia secondo me. E' come andare a fare spesa alla Rinascente per non andare all'ipercoop. Sky doveva essere una piattaforma digitale senza pubblicità, ma con abbonamento. Non lo è. Pubblicità dappertutto! Ed io dovrei pagare per vedere la pubblicità di Sky ? Non mi sembra giusto neanche questo. Tenete presente che il pacchetto base di Sky praticamente non vi dà niente e dovete per forza integrarlo. La verità, secondo me è che tutti gli operatori TV sono da "abbattere" e riformare il sistema integralmente. Vi siete accorti che nel nome del popolo si fanno gli affari contro il popolo ? Vi siete accorti che invocare il rispetto della legge è un'idiozia quando la legge è sbagliata ? Vi siete accorti che " LO STATO " è semplicemente un'astrazione per poter dominare il popolo ? Che razza di democrazia è dunque la nostra ? Prendersela solo con Berlusconi è assolutamente superficiale. E' tutto il sistema che va cambiato. Alla radice.

    1 commento:

    • enanita1enanita1

      Pubblicato IL 09/12/2009, ORE 09:58

      Appassionato di hobby

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      E tutto un gioco, oggi Berlusconi combatte Murdoch,ieri ha modificato la legge antimonopolio per permetterli di avere una piattaforma unica,tramite l'accorpamento di Telepiù e Stream. In fondo in fondo ci guadagnano tutti e due.

  • per me sky offre un'ottimo servizio,è chiaro che si fà pagare,ma visto il quasi nulla della concorrenza preferisco pagare qualcosa in più e avere in cambio un'ottimo servizio piuttosto che nulla o quasi nulla,non mi interessa se sky è di murdoch e mediaset di berlusconi,se sky fosse di berlusconi sarei abbonato ugualmente a sky,le polemiche da stadio lasciamole fuori non c'entrano nulla,è il contenuto che conta.

  • saa69saa69

    Pubblicato IL 09/12/2009, ORE 12:47

    Appassionato di casa e arredamento

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    Io avevo poblemi con il digitale mediaset,ho chiamato un operatore e ho spigato che il segnale a volte c'è e a volte parte, mi ha detto che devo chiamare un antennista e cambiare l'antenna.Per fortuna ho un amico antennista che mi ha spiegato che non dipende dall'antenna,ma da loro che cambiano spesso frequenza per le prove del passaggio in digitale.Ma allora perche' dicono sempre a tutti di cambiare l'antenna?visto che anche altri miei amici hanno avuto gli stessi problemi e le stesse risposte.Poi le questioni dei vari canali Rai,Mediaset o sky ne sentiamo parlare in tv,nei notiziari,nei giornali,ma nessuno parla se è lecito che noi ci dobbiamo adeguare a loro pagando i decoder per poter vedere quello che vediamo ora,o vedere altro con ulteriori costi aggiuntivi.

  • de-leonde-leon

    Pubblicato IL 09/12/2009, ORE 10:01

    Appassionato di

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    PiangoArrabbiatoArrabbiatoArrabbiatoArrabbiato

    Sono molto arrabbiato per usare una parola educata, da quando c'è il digitale spesso e freguentemente  nella mia zona Cagliari manca il segnale oppure l'immaggine va e viene o si vede a scatti come una diapositiva, non capisco il perchè, ho provato tante volte a risintonizzare i canali ma è sempre uguale.non so più cosa fare a volte mi viene l'impeto di rompere tutto. Avevo SKY ma l'ho tolto per il semplice motivo che anche li molto spesso non vedevo niente perchè appariva la scritta: visibile solo su digitale terrestre, ora vorrei sapere se il sig. Silvio può fare tutto ciò che vuole ( tanto e solo lui che ci guadagna: pay tv etc.etc) o vi è un modo per dire Basta ? per poter vedere con il decoder tvsat occorrono un bel pò soldini tanti( 100 € e più) oppure ti devi fare abbonamenti a chi? al sig. Silvio!!. Ed ancora perchè quando la Sardegna e Valle d?Aosta sono passate per 1e regioni al digitale non vi è stato tutto stò can can?   Feste od Altro, è stato fatto tutto in sordina, forse Sardegna e Valle d'Aosta non contano in Italia?  forse le regioni a statuto speciale sono solo sulla carta?,  noi siamo Italiani  come gli altri e  io ne sono fiero ed orgoglioso ad appartenere ad una Nazione così. Un sardo amareggiato e ARRABBIATO.

  • de-leonde-leon

    Pubblicato IL 18/11/2009, ORE 20:06

    Appassionato di

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    io ho sky e vedevo anche i programmi rai e reti mediaset ma ultimamente non riesco in certe ore della giornata  a vedere qualche programma, specialmente reti mediaset?  perchè  appare la fatidica scritta solo visione con il digitale terrestre. questa è una imposizione e un sopruso bello e buono. quanti soldi ci ha quadagnato silvio? è lui che ha spinto affinchè si passasse al nuovo sistema perhè voleva la tv a pagamento  e se non fai certi abbonamenti a programmi non vedi niente, non è che anche in rai ci sia molto da vedere, ma allora perchè devo pagare il canone, scusate tassa di possesso, ma per vedere cosa? prezzemoline o finte show girl ( lecciso ed altri-e) che vanno a programmi senza senso? un pensionato deluso e inc............... .

  • draghetto58draghetto58

    Pubblicato IL 18/11/2009, ORE 18:59

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    Tutto ha origine qualche anno fa.Per la legge italiana in materia televisiva un soggetto non può

    avere più di un tot percentuale delle frequenze televisive disponibili.Il sig.B e la rai sforavano queste percentuali per cui si sarebbero dovute inviare sul satellite  rete4 e rai 3 con ingenti perdite di pubblicità.Ma il sig.B (nonchè presidente del consiglio )ha pensato bene di comprimere tutte le frequenze per far rientrare nei parametri la sua percentuale di possesso introducendo la TV digitale.Mentre il patron di Sky (che non è certo una mammoletta) si è comprato l'azienda, ti installa gratis la parabola e sempre gratis ti offre il decoder (ed ora con un piccolo contributo anche la tv lcd)il sig. B invece sta digitalizzando il paese a nostre spese ,sempre a nostre spese dobbiamo procurarci un decoder o un tv nuovo e con i nostri soldi sta facendo concorrenza (sleale) a sky.Non ancora sazio il sig. B sta travasando la pubblicità verso la sua azienda e a noi poveri mortali non ci resta che pagare  ed incazzarci per le continue risintonizzazioni dei decoder.Immagginate una persona anziana alle prese con queste diavolerie.

  • capitanofelipecapitanofelipe

    Pubblicato IL 31/10/2009, ORE 20:43

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    Un dubbio, un forte dubbio, sta serpeggiando fra gli operatori del settore: a Mediaset qualcuno non ci dorme la notte; in Rai dicono che non è colpa loro, che se non ci fosse stata di mezzo l'imposizione dell'Unione europea…; al ministero rassicurano, non potendo fare altro. Il dubbio nasce dal fatto che, dopo infiniti rimandi, il digitale terrestre incontra più difficoltà del previsto e che, alla fine, rischia di rivelarsi per quello che è: una tecnologia obsoleta, costosa, limitata. Quello che l'ex ministro Gasparri presentava come il Paradiso terrestre delle comunicazioni pare ogni giorno di più un inferno. La messa in opera del Dtt è in sofferenza, come testimonia la Sardegna, dopo lo switch off di ottobre, lo spegnimento della tradizionale tv analogica e il passaggio coatto alla nuova tecnologia. In molte zone ci sono seri problemi di ricezione: non si vede ancora il nuovo ma non si vede più neanche il vecchio. Della nuova situazione ha approfittato Sky, aumentando il normale trend dei propri abbonamenti sull'isola. Che il passaggio da una tecnologia di vecchio tipo a una nuova comportasse una serie di problemi lo si sapeva, succede in tutti i campi. C'è molta confusione sui decoder (quelli comprati a minor prezzo non danno garanzie di affidabilità, alcuni non hanno nemmeno gli standard europei e quindi non riescono a captare le frequenze Vhf, su cui trasmette la Rai), la sintonizzazione dei canali non è impresa facile, molte antenne vanno sostituite o ripuntate e comunque liberate dei vecchi filtri. Nei centri urbani i risultati cominciano a dare i loro frutti e dove prima si vedevano 20 o 25 canali adesso se ne possono vedere 80, con una migliore qualità dell'immagine. Ma i veri problemi di fondo sono altri, due in particolare. La tecnologia del Dtt è una tecnologia pesante, ha bisogno di molti trasmettitori, più potenti e più capaci dei mille e mille vecchi tralicci con cui, in cinquant'anni di storia, la Rai è riuscita a «illuminare» l'intero Paese. È vero, come sostiene qualcuno, che anche altri Paesi europei hanno avuto problemi nel passaggio dall'analogico al digitale ma nessun Paese europeo ha la struttura orografica dell'Italia. C'è tutto un fiorire di aneddoti e di leggende sulla straordinaria bravura dei tecnici Rai nel portare il segnale nelle più sperdute e inaccessibili zone delle valli alpine e della dorsale appenninica. Adesso il problema si ripropone, più grande ancora. Come dimostra appunto il caso dell'esperimento Sardegna. E quando, fra poco, toccherà alla Valle d'Aosta, al Piemonte, al Trentino, alla Campania cosa succederà? A fronte di questi intoppi, per altro prevedibili, c'è da registrare un'aggiunta importante: per mantenere attivi i trasmettitori ci vuole un enorme impiego di energia in un paese dove l'energia si compra a caro prezzo. Se si spegnessero tutti i trasmettitori si potrebbe tranquillamente alimentare una città, contribuendo a diminuire l'inquinamento elettromagnetico. Senza contare, al contrario, che il segnale via satellite ha bisogno di minore energia. Il secondo grande problema è questo: il Dtt è la conseguente evoluzione del segnale analogico; si pensava quindi, ragionevolmente, che il passaggio fosse più naturale, meno traumatico, specie in regioni pianeggianti. Con un semplice decoder l'utente trasforma il vecchio televisore in una macchina delle meraviglie. Il che è vero, ma solo in parte. Senza entrare troppo nello specifico, il Dtt è una tecnologia limitata, perché riesce a fornire un numero alto ma pur sempre contenuto di frequenze. Un esempio: in questo momento va in onda il Grande Fratello, un programma la cui caratteristica principale è che le telecamere nella casa romana sono accese 24 ore su 24. Su Sky c'è un canale apposito (Sky Show, 116) per vivere in diretta questa discussa esperienza. Il Dtt ne propone addirittura due, di canali: Extra1- Premium ed Extra 2-Premium. Il Dtt è più ricco del satellite? No, per niente. Su Sky Show c'è un tasto verde con cui si possono scegliere, senza cambiare canale, ben quattro inquadrature differenti, con i rispettivi sonori. Il Dtt, per fornire due inquadrature differenti, deve impiegare non uno ma due canali. Il Grande Fratello può apparire un esempio poco significativo («E chissenefrega di vedere il GF!») ma se noi ragioniamo sul futuro della tv le cose si complicano non poco. La tendenza in tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti, è quella di offrire anche programmi in Alta Definizione. Che è uno strabiliante modo di vedere la tv in grado di cambiare radicalmente le nostre abitudini, non solo per lo sport o per il cinema. Ma se, per ipotesi, si cercasse di portare l'HD sul Dtt i canali si ridurrebbero drasticamente, perché l'Alta Definizione occupa molto spazio. E poi non si era detto che l'etere bisognava riservarlo alla telefonia? L'Italia non è un paese cablato come gli Stati Uniti, o lo è solo parzialmente. A New York, con circa cento dollari al mese, ci si può collegare al cavo ed avere, contemporaneamente, i servizi televisivi (un'infinità di canali, a secondo del tipo di abbonamento) e quelli telefonici, compreso Internet. L'ideale per l'Italia sarebbe l'introduzione del WiFi, per poter usufruire dei vantaggi della Rete in ogni situazione, per facilitare l'integrazione fra televisore, pc e palmare. O la banda larga via satellite. C'è infine un problema di investimenti: impiantare il Dtt terrestre costa. Bisogna comprare nuove frequenze, bisogna alimentare i trasmettitori, bisogna programmare nuovi decoder interattivi, bisogna… ma in Rai non c'è una lira. Non a caso lo sviluppo del Dtt è asimmetrico, sia dal punto di vista tecnologico che da quello della programmazione. A parte il piccolo miracolo di Rai4, Mediaset è molto più avanti, è come se, paradossalmente, si dovesse tirare dietro il suo competitor (o presunto tale, visto che nel frattempo il posto è stato occupato da Sky). Mediaset sul Dtt ha tre ottimi canali (Mya, Joy e Steel) ma fatica a dare loro la visibilità che meritano. Quanto tempo ci vorrà ancora perché questi tre canali entrino nelle nostre abitudini visive? Per questo, l'invito a pranzo di Fiorello da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi va letto in maniera meno folcloristica di come è stato fatto. Per questo, Mediaset sta pensando di coinvolgere la Rai in una nuova avventura satellitare, Tivù Sat (48% Mediaset, 48% Rai, 4% La7). Eutelsat ha già pronto un satellite con nuovi trasponder, non bisognerà nemmeno spostare la parabola di Sky. A quel punto che fine farà il «vecchio» e costoso digitale terrestre?

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