Psicostasia: di cosa si tratta?
Che cos'è la psicostasia?
Risposte Geniali
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Con il termine psicostasia si vuole indicare un'antica usanza religiosa praticata dagli Egizi, che serviva a definire se l'anima del defunto potesse acedere nell'aldilà attraverso la pesatura del suo cuore, l'antica usanza si svolgeva con un rituale nella quale il cuore del defunto veniva confrontato con il peso di una piuma ovvero il simbolo della Maat, antico concetto di verità dell'equilibrio, dell'ordine, dell'armonia, della moralità.
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Per psicostasia gli antichi Egizi intendevano la pesatura dell'anima... ponevano su di un piatto prezioso una piuma e su un altro l'anima del defunto. Se l'anima era più pesante della piuma si finiva agli inferi.
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Gli egizi, che strano popolo...
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non lo so
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Pubblicato IL 17/04/2011, ORE 20:49
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La psicostasia e' - sia nell'antica cultura egiziana sia in quella greca - la 'pesatura dell'anima' (in fatti deriva dal termine greco) - il giudizio dell'anima dopo la morte prima che le venga assegnato il destino (un po' come l'inferno e il paradiso).
Estratto da 'Incantesimi': http://www.incantesimi-di-magia-legamenti-damore.com/Punti-Essenziali.html
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Pubblicato IL 08/02/2011, ORE 13:45
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Il termine "psicostasia" significa "pesatura dell'anima" ed è riferito al giudizio cui deve sottostare il defunto alla presenza di Osiride e dei quarantadue giudici dei morti nell'Aula Maaty, cioè della Verità e della Giustizia. Innanzi ad ogni Giudice, egli pronuncia una formula, affermando di non aver commesso una specifica colpa. L'insieme di queste affermazioni costituiscono la sua "dichiarazione d'innocenza". La veridicità di questa dichiarazione è controllata da una bilancia, su uno dei cui piatti è posto il cuore del defunto e sull'altro la piuma, simbolo della dea Maat.
Thot, talvolta rappresentato dal cinocefalo, registra il risultato. In caso di esito negativo lo spirito del defunto veniva sbranato da un mostro chiamato Ammit. Al termine del giudizio, superato favorevolmente, il defunto veniva "giustificato", dichiarato cioè "giusto di voce", ed era ammesso ai Campi Elisi.
Etimologicamente la parola "psicostasia" equivale in greco a "pesatura dell’anima", ed il suo impiego nei confronti della cerimonia egiziana è dovuta ad una similitudine formale con quanto descritto da Eschilo in un’opera andata perduta, nella quale, secondo Plutarco, Thetis ed Eôs avevano pesato sulla bilancia il "soffio di vita" di Achille e di Memnon.
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Nella religione egizia è il giudizio dopo la morte. Gli dei Thot, Anubi, Osiride mettevano su un piatto della bilancia il cuore del defunto, sull'altro la piuma della dea Maat, ossia la giustizia. Se il cuore era più pesante della piuma, l'anima era condannata, se, invece, era più leggero della piuma, l'anima era salva.
1 commento:
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Praticamente erano tutti condannati!
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