Utero in affitto e mamme surrogato: commercio di bambini? Giusto rinunciare alla morale per un figlio?

Il fenomeno delle mamme surrogato, ovvero donne disposte ad "affittare" l'utero per soldi, non conosce crisi. Anche se in Italia è illegale*, in tutto il mondo, sono milioni le donne che hanno fatto di questa pratica un lavoro a tempo pieno. Il perché va ricercato nel costo. In nome della tanto agognata maternità si parte dai 10 mila euro (tramite un privato) fino ad arrivare anche a 70 mila (via clinica).*la legge 40 del 2004 afferma: chiunque, in qualsiaso forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600.000 a 1.000.000 di euro

Ma cosa si cela dietro gli uteri in affitto? A me sembra più che altro un "commercio di bambini"... Anche Striscia la notizia aveva denunciato la situazione, prendendo l'esempio dell'Ucraina, dove numerose società di italiani trattano senza scrupoli uteri in affitto, matrimonio falsi e chi più ne ha più ne metta:

Ma non è tutto. In Brasile, ad esempio, le donne senza reddito, senza marito e con bambini a carico sono 1 su 5 e per loro diventare "mamme surrogato" è una valida alternativa all'indigenza. Con tutti i rischi del caso: degrado sociale, povertà, trattative pericolose direttamente con la presunta mamma surrogato... (VIDEO)

E pur esistendo anche alternative legali, le cliniche private, anche in questo caso qualche dubbio resta.

Se l'utero in affitto nelle cliniche anglo-americane - quelle più affidabili- è piuttosto caro - dai 50 ai 70 mila euro, nella clinica Rotunda di Mumbai (INDIA) ne bastano 21mila per avere un bambino da un'altra donna che, fecondata artificialmente, porterà avanti la gravidanza. Il tutto "all inclusive" naturalmente: "fecondazione in vitro, cure mediche per la madre surrogata, assistenza legale e spese per i viaggi; il primo per il contratto e i prelievi per la Fiv, il secondo per andare a prendere il dono della cicogna." (Fonte DWeb)

[In India la maternità surrogata a pagamento è legale dal 2002] dove, vorrei sottolineare, il volere delle donne è totalmente soggiogato a quello degli uomini che speculano e hanno fatto FIORIRE questo mercato.

Possibile che questo fenomeno sia così diffuso? Non c'è più morale? Eppure anche i puritanissimi Stati Uniti e Canada oltre alla protestante Gran Bretagna e alla più che ortodossa Grecia hanno fatto delle mamme surrogato una realtà conclamata e legale. Perché? Ne sapete qualcosa di più?

skylineitskylineit

Pubblicata IL 06/09/2010, ORE 11:49 | Aggiornata IL 06/09/2010, ORE 19:07
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Risposte Geniali

  • lucio3b1lucio3b1

    Pubblicato IL 08/12/2010, ORE 09:44

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    Per me è una delle tante attuali oscenità, che si tenta di far diventare diritto,poggiante  sull' egoismo e il delirio di onnipotenza.

    L'esempio meno grave, è l'illusione che con la chirurgia estetica si può combattere la vecchiaia e restare giovani e avvenenti, quando invece i risultati sono a volte, a dir poco,sgradevoli.

    Dopo il climaterio, si fanno i nonni, non le mamme e i padri!

  • E' un tema molto complesso che impone una sospensione di giudizio per non cadere in facili polarizzazioni pro e contro. Credo che si debba considerare caso per caso e le motivazioni che lo sottendono. Vietare qualcosa che la bio tecnologia contemporanea consente non è una strada percorribile, accompagnare le persone in un percorso di consapevolezza riguardo a ciò che scelgono di fare però sì, si può ed è un dovere della nostra società che si trova a gestire non più solo una "mamma di cuore" e un "di pancia" (come nella più tradizionale adozione) ma in alcuni casi una "mamma genetica" (ovodazione) o una "mamma surrogato" (utero in affitto).

    In quest'ultimo caso il bambino può essere geneticamente della coppia che affitta e crescere con loro in quanto genitori naturali, ci si può chiedere cosa ne sia della precoce relazione che si instaura tra il feto e il corpo della mamma che non lo ospita solo come un'incubatrice ma ha con lui scambi continuo (sostanze, odori, suoni, voci...). Certamente si può ipotizzare che un bimbo cresciuto in un ambiente necessiti un maggior adattamento e per ciò possa essere maggiormente disorientato tra le braccia di una donna di cui non può istintivamente riconoscere nulla di ciò che per 9 mesi l'ha orientato dalla pancia. Queste sono le argomentazioni a favore dell'ovodonazione e del legame che durante la gravidanza si crea tra una donna e un bambino anche geneticamente non suo, ma se si pensa all'adozione vera e propria dal punto di vista del bambino la condizione è simile, anzi, in questo caso potrà anche godere di una somiglianza genetica con i genitori.

    Prudenza dunque nei giudizi, e massima attenzione alla scelta che sta alla base di un utero in affitto...quando poi il bambino nasce il rispetto l'amore e l'accoglienza dell'ambiente familiare prossimo, qualunque esso sia, sono le uniche condizioni auspicabili.

  • cisalseracisalsera

    Pubblicato IL 07/09/2010, ORE 08:38

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    qualunque sia il vero motivo perchè non fare una donna felice se per lei e l'unico modo se la persona che si presta lo fa a scopo di lucro dov'e il problema? è in qualunque caso da ammirare.

    In quanto ai ripensamenti e problematiche varie che potrebbero sorgere alla nascita del bambino ripensamenti da parte della donna che ha partorito si potrebbero benissimo risolvere dal momento che una donna si prende un impegno tale di portare in grembo per nove mesi un bimbo consapevole che alla nascita dovrà darlo. Dovrà darlo e basta, si firma un modulo adesso io non so se già avviene una cosa simile non son del tutto informata, ma come un contratto di qualsiasi natura dove non ci si può tirare indietro preso un impegno qualunque sia non ci si può tirar indietro a maggior ragione trattandosi di una cosa cosi importante.hai accettato tu donna per motivi di soldi di far felice una coppia che alche possibilità non ha? credo che prima hai avuto tutto il tempo per decidere sciegliere riflettere, perchè poi debbano nascere tutti questi problemi? 

  • serendipitieserendipitie

    Pubblicato IL 06/09/2010, ORE 12:31

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    L'utero in affitto è una speranza per molte coppie, etero o gay, che altrimenti non potrebbero mai provare la gioia di un parto. Non pensate necessariamente che ci si rivolga a un surrogato per scopi illeciti. Purtroppo queste cose possono sempre accadere, soprattutto se fatte "in nero", come nel caso del video del Brasile che ha postato skylineit, ma esistono tante altre realtà dove la mamma surrogato entra a far parte dello "spirito" della famiglia e viene vista come un angelo del focolare che rende possibile l'impossibile :) Questa la testimonianza in prima persona di Amanda, una mamma surrogato americana che ha aiutato diverse coppie ad avere un figlio.

  • ballerina888ballerina888

    Pubblicato IL 06/09/2010, ORE 12:15

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    La questione delle mamme surrogato è sicuramente molto spinosa. Al di là della legalità dell'utero in affitto, chi controlla se il bambino sarà in mani sicure, di genitori amorevoli che per X ragioni non hanno potuto partorire naturalmente il loro bebè e che magari con tanta sofferenza hanno scelto questa strada (ipotesi più che reale)?

    E chi può sapere, invece, se il piccolo finirà nelle mani di violenti o malati mentali? Per non parlare del pericolo pedofilia...

    Magari la soluzione all'utero surrogato potrebbe in parte essere trovata snellendo le pratiche d'adozione che, per ragioni burocratiche e talvolta esagerate, durano anni? Forse, invece di attaccare il fenomeno in sé, dovremmo cercare di capirlo e andare alla radice.

  • L'utero in affitto è legale in molti Paesi, mentre in altri viene comunque praticato illegalmente a suon di milioni di euro. Purtroppo è entrato così tanto nell'(immorale - concordo con te) morale comune, che star del calibro di Ricky Martin e Sarah Jessica Parker ne hanno fatto il loro baluardo pro-maternità e a nessuno è sembrato importarne granché... Questo per dire che stranamente la cosa è comunemente ben accetta.

    Certo, dietro il desiderio di un figlio, può celarsi una psicologia complessa e difficilmente decifrabile dall'esterno, però questo non significa che non ci si debba porre un problema morale. Cosa fare quando il bambino sarà grande? Gli si deve raccontare la verità, dirgli che è stato frutto di un forte desiderio ma che è figlio di un'altra donna che di mestiere "partoriva" altri bambini come lui? Paradossalmente il bambino avrebbe decine di fratelli e sorelle...ma di questo nessuno osa parlare.

    Mi viene in mente un caso che, qualche tempo fa, fece discutere l'America (paese come hai detto tu dove la maternità surrogata è da tempo una realtà): se una mamma surrogato interrompe il "contratto" con la famiglia affidataria decidendo, alla nascita dei gemelli, di tenere i bambini, da un punto di vista legale, chi ha ragione?

    E' successo a Scott e Amy Kehoe, futuri genitori dei gemellini partoriti dalla mamma surrogato (che aveva già prestato il suo utero diverse volte), Shelley Baker, che, al momento del parto, decise però di volere i bambini.

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