Scarabeo egiziano: cosa significa?
Ciao! Degli amici mi hanno portato uno scarabeo portafortuna in regalo dall'Egitto.E' vero che porta fotuna? Qual'è il suo significato?
Risposte Geniali
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Lo Scarabeo Egizio era considerato un potente amuleto sin dal periodo tinita con funzione magica-apotropaica di eterna rinascita nel divenire e trasformarsi, assicurando solo eventi felici ed un costante miglioramento delle facoltà intuitive e spirituali.Il nome deriva dal verbo kheper che significa nascere o divenire ed era associato al dio solare del mattino Khepri, che donava la vita e rappresentava il sacro animale coprofago Scarabaeus sacer aegyptiorum.Ebbe tale larga diffusione da divenire quasi il simbolo stesso dell'Egitto ma divenne ben preso in uso anche presso altri popoli quali i Fenici, Cartaginesi e Greci.Con la VI dinastia comparvero i primi amuleti, senza descrizioni e molto semplici. Divennero estremamente diffusi solo a partire dal Nuovo Regno ed erano decorati sull'addome piatto con iscrizioni e disegni.Per gli Egizi il cuore era il centro della forza divina, della spiritualità e di tutte le percezioni dell'essere che da esso erano vagliate.Lo scarabeo era un cuore divino capace con i suoi poteri di percepire anche l'invisibile ed era determinante nel passaggio dalla vita terrena a quella eterna perché donava alla mummia il potere di scacciare il terribile serpente Apopi ed i pericoli disseminati lungo il cammino del viaggio notturno nel mondo dei morti verso i felici Campi di Iaru.Erano incisi, nella parte inferiore, i geroglifici dei testi tratti dal Libro dei Morti ed in particolare un passo del capitolo XXX, detto "Formula dello scarabeo del cuore" e per questo motivo, le dimensioni erano più grandi dell'amuleto generico.La formula, recitata dai sacerdoti durante il rito funebre, bloccava il cuore che non poteva manifestare ostilità e gli impediva di testimoniare contro il defunto al cospetto di Osiride e delle quarantadue divinità nella "Sala delle due verità" durante la psicostasia.Ma lo scarabeo del cuore doveva essere usato anche in vita e veniva generalmente portato, come monile, al collo. Poi, quando sopraggiungeva la morte, esso continuava comunque ad agire con le forze occulte del suo magico potere e veniva quindi collocato tra le bende della mummia, come dimostrano gli scarabei usurati del tesoro di Tutankhamon.
Ciao!
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Ciao!
Nell’antico Egitto lo scarabeo era simbolo della resurrezione. Gli egizi credevano infatti che lo scarabeo della specie “stercorario” potesse rigenerarsi dalla palla di sterco che l’insetto fa rotolare davanti a sé.
Inoltre, la palla veniva collegata con il disco solare che “rinasce” dopo la notte: il nome egizio dell’insetto, kheperer, è simile a quello del dio Khepri, il Sole, che sorge generato dalla Terra.
Gli amuleti a forma di scarabeo venivano posti sulle mummie (“scarabei del cuore”, sulla cui faccia inferiore venivano scritte preghiere e formule augurali) per simboleggiare la rinascita del defunto, ma venivano anche indossati come monili.
L’uso dello scarabeo si allargò poi tra fenici, cartaginesi, greci, etruschi e, tra i primi cristiani, ancora come simbolo della resurrezione.