Com'è nato il surf?

Ciao, sapete dirmi quali sono le origini di questo sport?

mozzicavenomozzicaveno

Pubblicata IL 04/06/2009, ORE 15:05
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Risposte Geniali

  • vaccamagravaccamagra

    Pubblicato IL 04/06/2009, ORE 15:07

    Appassionato di cucina, juventus

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    La prima fonte storica sul surf è contenuta nel diario di bordo del capitano Cook (scopritore delle Hawaii): descrive le imprese dei polinesiani, che a cavallo delle onde a bordo di surf di legno rudimentali venivano descritte come persone che provavano un'immensa gioia nel farsi trasportare dalle onde.

    Le prime rudimentali tavole erano solitamente costruite legando assieme tre tronchi cavi piegati verso l'alto sulla prua. Bandito nell'epoca delle colonizzazioni dei missionari calvinisti, a causa delle nudità esposte dai polinesiani dell'epoca, il surf venne ripreso con interesse tra la fine dell'800 e gli inizi del '900.

    Un basilare contributo alla diffusione del surf dalle Hawaii verso il resto del mondo venne dall'hawaiano Duke Kahanamoku il quale, scoperto come potenziale campione di nuoto da un talent-scout, nel corso dei suoi viaggi agonistici portò il surf sulle coste statunitensi ed australiane.

    La massima diffusione del surf da onda si è avuta negli anni sessanta e settanta, quando le onde venivano surfate su tavole piuttosto grosse (longboard). Una svolta significativa è stata data dall'invenzione dello shortboard (tavoletta), di misura più piccola e con tre pinne (thruster). Dalla metà degli anni ottanta ai giorni attuali la tecnica si è evuluta particolarmente in fatto di velocità e alla ricerca di manovree aeree (aerials). Il personaggio più celebre del surf da onda a livello mondiale è stato Greg Noll, "Da bull". Il surfista che ha vinto più titoli e competizioni in assoluto è Kelly Slater, che nel 2008 ha firmato per la nona volta la vittoria del campionato mondiale professionisti all'età di 36 anni. Buona giornata!

  • delfinofoscodelfinofosco

    Pubblicato IL 04/06/2009, ORE 15:06

    Appassionato di

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    Ciao! Non si sa con certezza quando i Polinesiani iniziarono a praticare questo sport, ma alcuni canti Hawaiiani risalenti al quindicesimo secolo trattano di surf e dimostrano che già allora si tenevano perfino delle competizioni, durante le quali si sfidavano Re e capi di alto rango sociale.

    Il primo Europeo che osservò e descrisse questo sport fu James Cook, che nel dicembre 1778 approdando ad Hawaii, vide degli uomini scivolare sull'acqua in piedi su lunghissime tavole di Koa lunghe cinque metri e mezzo e pesanti settanta chili.

    Gli Ali'i (i Re hawaiiani) sostenevano di essere i più abili e competenti nella pratica del surf, che stabiliva una sorta di privilegio nelle antiche Hawaii perché fortemente riservato a loro.

    Le persone comuni che surfavano godevano di speciali privilegi nelle cerchie reali e guadagnavano lo status di "capi" in base alla loro abilità e resistenza fisica. Il surf serviva come addestramento agli Ali’i per mantenere la forma fisica richiesta per la loro posizione sociale. I Re avevano shapers e spiagge personali in cui surfavano soltanto con altri della stessa classe sociale e nessuno osava entrare in acqua con loro.

    La costruzione delle tavole veniva sempre accompagnata da una certa cerimonialità: dopo aver scelto l'albero giusto, ad esempio, prima del taglio veniva offerto alla terra un pesce in segno di riconoscimento, quindi il tronco veniva accuratamente liberato dei rami e sagomato con il solo aiuto di strumenti naturali fatti di pietra e ossa. Il tronco veniva successivamente trasportato nel riparo dove venivano custodite le canoe, dove avveniva il vero e proprio lavoro di sagomatura e finitura della tavola. In questa fase venivano usati il corallo che si trovava sulle spiagge ed una pietra ruvida chiamata 'oahi, grazie ai quali le superfici delle tavole venivano perfettamente levigate.

    La finitura avveniva spalmando la tavola con la stessa sostanza scura con cui venivano laccate le canoe, fatta con la cenere, il succo di una pianta grassa, il succo della parte interna di una radice e il succo dei germogli di banano. Uno strato di olio tratto dalle noci di kukui dava alla fine una perfetta impermeabilità alla tavola.

    L’importanza dello spirito del surf subì un certo declino durante il diciannovesimo secolo, in parte perché i missionari cristiani ne scoraggiarono la pratica ritenendolo una distrazione nociva, in parte perchè alle Hawaii nel 1819 venne interrotto il Makahiki, una festa annuale della durata di 3 mesi (da metà ottobre a metà gennaio) dove all'arrivo delle grandi onde invernali gli hawaiiani fermavano ogni lavoro ed altra attività ed iniziavano a vivere un periodo di grande festa con musica, danze, canti e tornei di tutti gli sport hawaiiani incluso il surf.

    Verso la fine del diciannovesimo secolo il surf ebbe una leggera e breve ripresa durante il regno del Re Kalakaua (1874-1891), il quale si battè per recuperare tutto ciò che caratterizzava l'antica cultura hawaiiana.

    http://www.zonakite.it/uploads/images/surf.jpg

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