Che tipo di vino è la

Che tipo di vino è la "Vernaccia"?

(mi serve per una tesina di un master)

sbarbinabinasbarbinabina

Pubblicata IL 22/08/2008, ORE 14:37
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Risposte Geniali

  • fabioerrant1fabioerrant1

    Pubblicato IL 08/02/2018, ORE 07:27

    Appassionato di

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    Attenzione esiste anche la Vernaccia di Oristano DOC!

    Infatti molti vitigni in Italia, anche se diversi, si chiamano Vernaccia, perchè dal latino

    La denominazione Vernaccia di Oristano DOC descrive una particolare tipologia di vino, anche con menzione Superiore,Riserva e Liquoroso ottenuto da uve Vernaccia di Oristano, prodotte in alcuni comuni della provincia di Oristano.

    Il vino Vernaccia di Oristano DOC si presenta di colore giallo dorato-ambrato, dal profumo delicato e alcolico con sentori di mandorlo. Al sapore risulta fine, caldo con leggero retrogusto di mandorle amare. Le migliori annate di questo vino acquistano un bouquet complesso e singolare, particolarmente intenso, che in sardo è definito con il termine univoco di Murruai. Per un vino Vernaccia che esprime il caratteristico sapore di Murruai significa che quel prodotto ha raggiunto il massimo della sua maturazione e del suo equilibrio gusto-olfattivo. Quel particolare gusto amarognolo ma equilibrato ed armonico, legato agli aromi di fiori di pesco e di mandorlo, accentuati dalla sua alcolicità, costituiscono quell’insieme altrimenti indescrivibile di Murruai. L’etimilogia di questa parola è difficile, si ritiene che derivi dall’antica usanza di profumare le botti e le cantine con la mirra. Tra gli antichi romani era in uso consumare il vino mirrato (vinum murratus). Murratus con il tempo diventà murraus.

    Purtroppo lo spazio per i commenti è limitato. Altre informazioni le puoi trovare su Vernaccia di Oristano DOC

    Spero ti sia utile! Ciao!

     

  • tettia22tettia22

    Pubblicato IL 09/09/2008, ORE 11:01

    Appassionato di beauty, capelli, donne, moda, vacanze

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    LA VERNACCIA D.O.C.G. DI SERRAPETRONA

    Proviene da uve del vitigno omonimo, coltivato fin dagli antichi tempi. Si ricorda che il Conti, nella "Storia di Camerino e dintorni", riferisce che nel Medio Evo, un polacco al soldo di truppe mercenarie, attratto dalla Vernaccia prodotta nella zona esclamasse:  "Domine, Domine quare non Borgianasti regiones nostras" (Signore, Signore, perchè non hai fatto le nostre terre come Borgiano? - Borgiano è una frazione del Comune di Serrapetrona).

    Certo è che nel 1893 la produzione era tanto piccola che si diede per estinto il suo vitigno, la Vernaccia nera, anche se nel 1876 un documento ufficiale del Ministero dell'Agricoltura, il "Bollettino Ampelografico", sottolineava come "fin dal 1872 la Vernaccia venne dichiarata la prima delle uve colorate per fornire eccellenti vini da pasto". Vino raro ma molto apprezzato: scrittori di fama, come Mario Soldati, e gastronomi illustri hanno celebrato le sue virtù.

    L'eccellenza di questo spumante rosso naturale, derivato da una vendemmia particolare dove meta' dell'uva viene messa ad essiccare su graticci prima di essere spremuta, non impedì che la produzione rimanesse sempre molto limitata. Ancora oggi, dopo lo sviluppo produttivo seguito al riconoscimento della D.O.C. nel 1971 e D.O.C.G. nel 2003, la superficie vitata è di solo 45 ettari!

    Alla preparazione di questo vino concorre generalmente l'uva omonima per l'85%, il restante 15% è rappresentato dal Sangiovese, Montepulciano o Ciliegiolo.

    Una parte delle uve di Vernaccia (circa il 40%) viene fatta appassire leggermente.

     

    La Vernaccia di Serrapetrona ed i suoi caratteri organolettici.

    • Aspetto. Spuma rossa evanescente, perlage abbastanza sottile e persistente. Per non perdere la fresca fragranza del vino la presa di spuma si ottiene in tempi brevi.
    • Colore: rosso rubino intenso, spesso coronato da sfumature purpuree.
    • Profumo: Persistente di frutta rossa molto matura, di confetture, di fiori rossi appassiti, di spezie.
    • Gusto: Amabile, sapido e caldo, tannini vellutati e detergenti, corpo morbido, equilibrato, persistente, piacevole retrogusto leggeremente amarognolo. Offre insolita fragranza e armonia, raramente riscontrabili nei pochissimi vini rossi spumanti esistenti.
    • Gradazione alcoolica minima svolta 11,5 °C;
    • Contenuto in zucchero riduttore da svolgere non inferiore a gr. 10 per litro;
    • Acidita totale minima 5,5 per mille;
    • Estratto secco netto minimo 22 per mille.

    La Vernaccia di Serrapetrona ed i suoi abbinamenti.

    • Bevuto giovane, la fragranza del vino spumante, dolce o amabile, si coglie in un calice abbastanza ampio, non dispersivo, a temperatura di 12°-14° C che favorisce la volatilizzazione degli elementi odorosi e mette in evidenza la sua delicata e calda avvolgenza. Quello secco si serve ad una temperatura di 15°-16° C.
    • Abitualmente la Vernaccia di Serrapetrona si destina a dessert ed al dolce in generale. Preferibilmente a pasticceria secca, biscotti e pandolci rustici. Fino all'inizio del secolo, nei giorni di ricorrenza agresti, si offriva polenta di mais condita con la "sapa" (mosto altamente concentrato a fuoco) e Vernaccia spumeggiante.
    • La modesta presenza di zuccheri naturali, residui della fermentazione, e l'anidride carbonica, esaltano con delicatezza il fascino della successione odorosa che invita alla meditazione. Sorprende l'accostamento della Vernaccia, del tipo secco, a formaggi piccanti e semiduri, mediante grassi, a fermentazione fungina, oltre a carni più impegnative, a bolliti salsati alla mostarda di frutta.

    http://www.comune.serrapetrona.mc.it/menu.htm

  • Dovrebbe essere un vino dolce frizzante Marchigiano:

     

  • La Vernaccia di San Gimignano è uno dei vini bianchi più pregiati, viene prodotto in una ristretta zona della Toscana tra Siena, Pisa e Firenze coincidente con il territorio comunale di San Gimignano, è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. È controllato e garantito dal marchio di Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) ed è stato il primo vino italiano a ricevere il marchio di Denominazione di Origine Controllata (DOC) nel 1966.

    Cenni storici [modifica]

    Una piazza di San Gimignano. Una piazza di San Gimignano.

    L'origine del nome Vernaccia è piuttosto incerto, probabilmente prende il nome dal latino vernaculum (=del posto), altre ipotesi, come quella del poeta seicentesco Marchio Lucidi, farebbero discendere il nome da Verno, gelido. Questo vino affonda le sue radici in tempi molto lontani, ce lo dimostrano vari documenti storici, opere letterarie e atti ufficiali. L'inizio della sua produzione viene collocato intorno al 1200 per mano di un certo Vieri de' Bardi e dei suoi figli. Il primo documento ufficiale, risale invece al 1276 e si tratta degli Ordinamenti della Gabella del Comune di San Gimignano, che dimostrano come il commercio di questo vino fosse già fiorente e redditizio, si obbligava infatti al pagamento di una tassa di tre soldi per ogni soma di Vernaccia esportata fuori il comune. È evidente che alla fine del XIII secolo la Vernaccia fosse già un vino di pregio, presente sulle migliori tavole dei nobili dell'epoca. Lo stesso Dante Alighieri nella sua Divina commedia aggirandosi tra i golosi del Purgatorio, incontra Papa Martino IV reo di essere stato vinto troppo spesso dalla voglia di Vernaccia "Questi e, mostrò col dito, è Bonagiunta. Bonagiunta da Lucca: e quella faccia di Ià da lui più che l'altra trapunta ebbe la Santa Chiesa e le sue braccia: dal Torso fu, e purga per digiuno l'anguille di Bolsena e la Vernaccia" (Purg. XIV,19-24)

    Un giudizio lucido arriva ai nostri giorni tramite "Della natura dei vini e dei Viaggi di Paolo III", in cui si legge che il bottigliere personale del Papa, nella lettera d'ordine di 80 fiaschi al Comune di San Gimignano, si rammaricava della sua insufficiente produzione: "... è una perfetta bevanda da Signori et è gran peccato che questo luogo non ne faccia assai..." (da "Della natura dei vini e dei Viaggi di PAOLO III, descritti da Sante Lancerio, suo bottigliere").

    Nel 1468 la Vernaccia va ad allietare gli invitati al banchetto di nozze dei Medici-Rucellai, poi i pasti di Lorenzo il Magnifico documentati dalle continue richieste scritte che faceva al Comune di San Gimignano.

    Caratteristiche organolettiche [modifica]

    • Colore: giallo paglierino tenue, tendente al dorato con l'invecchiamento.
    • Odore: fine, penetrante, caratteristico, fruttato e floreale. Caratterizzato dal tipico sentore di pietra focaia.
    • Sapore: asciutto, fresco, di buon corpo, di buona persistenza, armonico, con caratteristico retrogusto amarognolo (mandorla amara).

    Zona di produzione [modifica]

    La zona di produzione di questo pregiato vino è molto ristretta, caratteristica della sua esclusività, e coincidente con il territorio del Comune di San Gimignano (SI)

    Caratteristiche di restrizione [modifica]

    • Vitigni: Vernaccia di San Gimignano. Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca non aromatici raccomandati o autorizzati per la provincia di *Siena fino ad un massimo del 10%.
    • Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11%.
    • Zuccheri: residuo massimo 4 g/l.
    • Acidità totale minima: 5 g/l.
    • Estratto secco netto minimo: 15 g/l.
    • Invecchiamento: si consiglia di consumarlo entro i due anni.
    • Qualifiche: Riserva, con grado alcolometrico minimo di 11,5, un anno di invecchiamento e quattro mesi di affinamento in bottiglia obbligatori.

    Consigli abbinamenti [modifica]

    Primi piatti di salse bianche, fritture varie, piatti di pesce, uova e carne bianche. Ottimo anche come aperitivo o da accompagno agli antipasti. La temperatura di servizio è fredda 8°C - 12°C

    Produzione [modifica]

    Provincia, stagione, volume in ettolitri

    • Siena (1990/91) 41595,38
    • Siena (1991/92) 45337,95
    • Siena (1992/93) 45268,36
    • Siena (1993/94) 36444,94
    • Siena (1994/95) 26382,11
    • Siena (1995/96) 42090,6
    • Siena (1996/97) 38605,19
    Vernaccia di San Gimignano

    DOCG

    Vernaccia di San GimignanoIstituito con decreto del03/03/1966  Gazzetta Ufficiale del06/05/1966,n 110Resa (uva/ettaro)90 qResa massima dell'uva70,0%Titolo alcolometrico naturale dell'uva10,5%Titolo alcolometrico minimo del vino11,0%Estratto secco netto minimo15,0‰Vitigni con cui è consentito produrlo
    • Vernaccia di San Gimignano: 90.0% - 100.0%
    fonte: Ministero delle politiche agricole

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